Il Psd durissimo: “Liberiamoci dei baluardi della San Marino arretrata, bifolca e complice. Costruiamo un futuro migliore”

da | 10 Apr 2025

Il caso della finta società sammarinese al centro di un sistema di frode sulle auto di lusso, è solo l’ultima fotografia di un problema che conosciamo fin troppo bene: c’è ancora chi utilizza il nostro Paese come sponda per traffici e raggiri.

E il punto, diciamolo con chiarezza, è che qui trovano ancora complicità locali, spazi di manovra, zone grigie.

Queste non sono “furberie” da quattro soldi. Sono pratiche che minano la credibilità del sistema, che creano stagnazione e isolamento, che danneggiano le imprese e i Sammarinesi. È come se fossimo fermi, perché ogni volta che proviamo a rilanciarci c’è qualcuno che ci riporta indietro, con il suo modo torbido di fare impresa, con il suo sguardo rivolto al passato.

Abbiamo fatto enormi sacrifici per rimetterci in carreggiata: abbiamo cambiato le regole, costruito un ordinamento più forte, ci siamo allineati agli standard internazionali. È stato un percorso difficile, che ha richiesto impegno, serietà e coesione. Tutto questo patrimonio – politico, istituzionale e civile – non può essere messo a rischio da pochi soggetti che si ostinano a replicare pratiche superate, dannose e fuori dal tempo.

I settori a rischio li conosciamo: il beverage, l’oro, le vendite online fraudolente, leauto di lusso. È lì che bisogna colpire duro. Serve un’amministrazione che sappia leggere i segnali e intervenire, servono corpi di polizia che non facciano sconti a nessuno. E serve una politica che non chiuda un occhio – o due – quando il malaffare bussa alle porte.

In questo quadro, bene ha fatto il Segretario di Stato Gatti a introdurre – con il Decreto Delegato n.203 del 2024 – il versamento anticipato dell’IVA nel settore del beverage. È una misura giusta. Ma da sola non basta. È il momento di fare un passo ulteriore e strutturale: San Marino deve dotarsi di un modello VAT, un sistema d’imposta tracciabile e pienamente integrato con gli altri paesi.

Servono regole chiare, uguali per tutti. E serve il coraggio di farle rispettare. L ’accordo di associazione con l’UE può diventare un acceleratore decisivo di questa trasformazione. Non solo per il valore economico e politico che porta con sé, ma perché ci costringe a scegliere, una volta per tutte, se vogliamo essere un Paese credibile, o restare ostaggio di chi tira San Marino per la giacca per usarlo a suo vantaggio.

Il PSD ha già scelto. Sta dalla parte della legalità, del business sano, che porta opportunità e lavoro. Liberiamoci una volta per tutte degli ultimi baluardi di quella San Marino arretrata, bifolca e complice. Per costruire un futuro che valga la pena.

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