CDLS: lo Stato di salute della macchina pubblica in attesa del rinnovo

da | 12 Mar 2025

Rinnovo del contratto pubblico impiego: uno sguardo europeo per competitività, retribuzioni e innovazione: il punto del CDLS.

Con l’imminente apertura dei tavoli di contrattazione per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione Allargata, come CDLS abbiamo ritenuto opportuno analizzare lo stato di salute della stessa, sia da un punto di vista prestazionale che retributivo.

Sul primo fronte, esprimiamo forte rammarico per la mancanza di dati ed analisi facilmente accessibili che possano, tramite indicatori aggregati come la spesa pro capite o rilevazioni basate su questionari, far comprendere l’efficacia delle politiche pubbliche e favorire un confronto costruttivo con altre realtà.

La produzione di questo tipo di indicatori può permettere alla Repubblica di essere competitiva anche da un punto di vista analitico, rendendo possibili confronti su basi solide con sistemi più ampi come quello dei – ci auspichiamo – futuri partner europei. In questo senso, l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea può infatti essere un’opportunità di rinnovamento e innovazione permettendo di sviluppare metriche condivise e valorizzare i punti di eccellenza del Paese nel contesto europeo

Tutt’altro che virtuoso, invece, è l’andamento delle retribuzioni che i dipendenti pubblici hanno potuto osservare nelle buste paga tra il 2022 ed il 2023, periodo che ha registrato un tasso d’inflazione del 14.6%. Il termine della vacanza contrattuale ha prodotto un rinnovo che ha garantito per il periodo 2022/2023 aumenti del 4% nei due anni in questione, più un ulteriore 2% per il 2024. 

Complessivamente, parliamo di aumenti del 6% dinnanzi a un’inflazione complessiva del 15,70%: questi dati necessitano un’interrogazione, soprattutto a fronte del prossimo rinnovo contrattuale. Sarà opportuno affrontare il tema non solo degli aumenti delle retribuzioni affinché siano armonizzate con il tasso inflazionistico futuro, ma anche del recupero dello scostamento tra aumenti passati ed inflazione che, al momento, risulta pari al 9.70%.

All’interno del recente rinnovo del contratto industria, che riteniamo essere un valido punto di riferimento anche per le prossime trattative contrattuali di settore, il tema è stato affrontato. Dinanzi a uno scostamento pari al – 8.60% frutto di aumenti del 6.00% percepiti nel biennio 2022/2023 contro un’inflazione del 14.60%, si è pattuito sia un recupero parziale dello scostamento del 4% nei prossimi 5 anni, sia il riconoscimento di un ulteriore scatto di anzianità (EDF) pari al 2.5%.

Ci auspichiamo un risultato di questa portata non solo per garantire dignità al lavoro che evolve, ma anche per offrire un servizio pubblico di qualità alla cittadinanza. Rendere l’impiego pubblico attrattivo per i talenti, giovani e non, significa infatti elevare la qualità dei servizi, rafforzare la competitività internazionale dello Stato e migliorare la qualità della vita della cittadinanza. Per questo, è necessario un cambio di rotta: il tentativo di disincentivare l’impiego in questo settore per mere questioni di bilancio deve essere contrastato. Nel prossimo rinnovo contrattuale ci batteremo per invertire questa tendenza e tutelare la qualità della vita dei lavoratori.

Un altro dato che ci allarma è quello anagrafico: il 45.56% dei lavoratori del settore pubblico sono over 50, contro il 34.23% dei lavoratori del settore privato. Il turnover necessario nei prossimi anni non potrà essere efficace se effettuato alle condizioni appena presentate, è invece necessario interrogarsi ed intervenire sull’attrattività di un settore che per i giovani non rappresenta più un’opzione in linea con le loro aspettative ed aspirazioni.

Crediamo sia il caso di ripartire da queste premesse e di avviare le trattative, mettendo sul tavolo l’implementazione del lavoro agile che, a seguito dell’accordo interconfederale siglato nel 2020 ha visto scarsa applicazione. Negli obiettivi l’accordo recitava “l’incremento dell’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa” e “favorire l’attrattività dell’Amministrazione dei giovani talenti”: ripartiamo da qui per migliorare la Pubblica Amministrazione della Repubblica di San Marino.

Inoltre, il lavoro agile rappresenta uno strumento essenziale per favorire una migliore organizzazione del lavoro, in particolare per le donne e le madri. Esso infatti, permettendo una maggiore flessibilità, può consentire una gestione più equilibrata dei tempi di vita e lavoro, facilitando la redistribuzione del lavoro di cura all’interno del nucleo familiare.

A questo proposito accogliamo con favore la circolare emanata in data 07/03/2025 dall’avvocato Canti, è necessario incentivare questo cambiamento nella cultura organizzativa al fine di migliorare le prospettive di chi vuole investire tempo ed energie in questo settore e modernizzare la macchina amministrativa.

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