Giustizia – “La verità che Repubblica Futura nasconde”

da | 17 Giu 2025

Con riferimento ai recenti comunicati stampa di Repubblica Futura, relativamente alle ultime prescrizioni riguardanti procedimenti penali, la Segreteria di Stato per la Giustizia intende esprimere pieno sostegno all’opera dei magistrati aggrediti mediaticamente, riconoscendo l’importanza cruciale del loro ruolo per la tutela della legalità e dei diritti dei cittadini.  

E’ doveroso censurare fermamente le illazioni avanzate da Repubblica Futura, assolutamente gratuite ed infondate e, quel che è peggio, che appaiono come una grave forma di delegittimazione della magistratura, in quanto funzionali a gettare ingiustificato discredito sul Tribunale e a gravemente incidere la fiducia nel suo operato da parte della società civile.

Repubblica Futura (e il suo organo ufficiale di informazione), pur essendo pienamente consapevole della realtà delle vicende giudiziarie di cui trattasi, trascurano di informare la cittadinanza che la situazione della giustizia penale nel 2020 era drammatica (almeno un migliaio erano i processi già prescritti in istruttoria!). Solo l’avvio nel 2021 del continuo monitoraggio dei fascicoli ha consentito di salvare moltissimi processi dalla prescrizione e confermare le confische disposte. E in quelli nei quali i ritardi erano tali da non consentire ai Giudici d’Appello di pervenire ad una decisione di merito, per l’effetto “fulminante” della prescrizione, questi si sono strenuamente impegnati per poter tenere in vita le confische dirette (nel 2024 pari ad euro 20.866.149,17, come risulta dalla Relazione del Dirigente): e ciò a tutela degli interessi dello Stato.

ll processo per il riciclaggio del denaro della Camorra si è concluso in appello – com’era largamente prevedibile trattandosi di processo risalente a circa 10 anni prima – con la dichiarazione di prescrizione del reato, ma la professionalità e la dedizione del Giudice d’Appello ha consentito di salvare le confische dei beni e dei proventi illeciti. Lo stesso è a dirsi per l’asserita corruzione relativa all’assegnazione di incarichi diplomatici, appendice del già esaurito processo “Mazzini” e risalente addirittura a un lontano periodo in cui altri erano i Segretari di Stato competenti.

La giurisdizione penale è oggi sistematicamente monitorata quanto alla durata ragionevole di tutti i processi pendenti – come ben sanno gli avvocati, i cancellieri e gli stessi esponenti del partito RF -, tanto che il numero delle prescrizioni è oggi davvero irrisorio e insignificante. Ma va osservato che i magistrati sono ancora costretti ad operare faticosamente e quotidianamente per riparare i tanti danni e sanare le tante criticità ereditate dal passato sistema di giustizia, assicurando comunque il corretto funzionamento delle regole dello stato di diritto e, con esso, la tenuta della democrazia. 

Le ossessive aggressioni mediatiche al lavoro che gli uomini e le donne delle cancellerie e della magistratura sammarinesi pongono in essere quotidianamente, al servizio della giustizia e del bene comune, per far sì che i diritti delle persone, e specialmente dei più vulnerabili, siano rispettati e garantiti, sono palesemente strumentali ad altri fini, proprio ora che si stanno celebrando e definendo importanti processi che riguardano i fatti che la Commissione d’Inchiesta CIS ha già accertato essere politicamente censurabili. Si tratta del tentativo di svendita del Paese, sventato grazie alla abnegazione della Magistratura, ma che ha depauperato i fondi pensione, ha distrutto due banche, ha compromesso il bilancio statale e ha creato danni nella vita di tutti i cittadini, costringendo il Governo a ricorrere all’indebitamento per evitare ricadute più pesanti sulla popolazione. 

La Magistratura sta ponendo in essere ogni tentativo per recuperare i fondi sottratti, con sequestri all’estero autorizzati su richiesta delle parti civili Ecc.ma Camera e Banca Centrale. La Segreteria di Stato ha già riferito in proposito al Consiglio Grande e Generale: i fondi recuperati e le confische consentiranno di ristorare la comunità dei danni subiti.

E’ dunque chiaro il disegno politico di Repubblica Futura: far passare per verità quelle che sono fake news, per di più calunniose e diffamatorie, per distogliere l’attenzione da quei processi di cui teme gli esiti, seminare sfiducia nell’opinione pubblica per l’operato della Magistratura, minandone la credibilità proprio quando si profilano esiti decisori non graditi. E vilmente confidando, peraltro, nel fatto che i magistrati non possono replicare pubblicamente alle calunnie mediatiche se non nelle sedi istituzionali.

Nel contempo, la continua distorsione dei fatti mira a delegittimare l’operato del Tribunale innanzi agli organismi internazionali, che vengono ripetutamente chiamati in causa, dando l’immagine di una magistratura che emette provvedimenti illegittimi o addirittura denunciando falsamente lentezza dei processi e mancanza di trasparenza, contro ogni evidenza documentale. 

Non è tollerabile che si miri a distruggere la reputazione internazionale del Paese e minarne l’indipendenza, pur di nascondere le reali responsabilità anche politiche.

Repubblica Futura non accetta un Tribunale indipendente, non tollera che le questioni relative alla Magistratura siano trattate in modo trasparente dal Consiglio Giudiziario, in cui la politica non può più intromettersi. Spesso si approfitta dell’immunità parlamentare per violare doveri di riservatezza e propalare false verità, anche tacendo o contestando le legittime deliberazioni del Consiglio Giudiziario.

La magistratura oggi è finalmente in grado di operare con autonomia ed indipendenza per l’affermazione dello stato di diritto e per la tenuta del sistema democratico: quello che Repubblica Futura vorrebbe, invece, impedire! 

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