Rischia due volte la vita per il morso di una vipera e viene multato: detenuta in casa uno “zoo” di animali esotici

da | 20 Mag 2025


Un giovane residente in Repubblica ha rischiato la vita per ben due volte, a distanza di poco più di un anno, a causa del morso di una vipera della sabbia (Cerastes cerastes) che deteneva illegalmente nella propria abitazione. La vicenda, culminata con una multa di 4.500 euro per detenzione di animali pericolosi e a rischio estinzione, ha portato alla luce un vero e proprio zoo privato, composto da numerose specie esotiche, molte delle quali protette.

La vipera della sabbia, un serpente velenoso lungo poco più di mezzo metro, noto per le sue capacità mimetiche nel deserto, si è rivelata potenzialmente letale per il giovane.

Due morsi, due corse contro la morte

Il primo grave episodio si è verificato nell’estate del 2023, quando il sammarinese è finito in terapia intensiva. Per salvargli la vita, è stato necessario un antidoto recuperato in Svizzera grazie all’intervento dei volontari della Croce Rossa.

Appena 14 mesi dopo, nell’ottobre 2024, la stessa vipera ha morso nuovamente il giovane alla mano, scatenando un’altra corsa contro la morte.

I due drammatici eventi hanno attirato l’attenzione del servizio veterinario del Titano, che ha immediatamente avviato un’indagine.

Uno zoo illegale tra le mura domestiche

L’ispezione condotta nell’abitazione del giovane ha rivelato una situazione ben più grave del previsto. Le autorità hanno scoperto un vero e proprio zoo domestico, composto da un’ampia varietà di specie protette e pericolose per l’uomo, tra cui caimani nani. Inoltre, sono stati trovati animali a rischio estinzione, come un pitone indonesiano, inserito nella lista Cites delle specie più rare.

La Procura fiscale della Repubblica ha evidenziato come tutti questi animali, sebbene custoditi in teche e terrari, fossero stati introdotti a San Marino senza alcuna autorizzazione o la registrazione prevista dalle normative Cites e dalle leggi sulla detenzione di animali pericolosi. La vicenda solleva interrogativi sulla facilità con cui animali esotici e potenzialmente letali possano essere introdotti e detenuti illegalmente, mettendo a rischio non solo la vita dei proprietari ma anche la sicurezza pubblica e la conservazione delle specie.

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