“Devo andare in aula che devo intervenire”,
“Ci pensa lei Presidente fate vobis”.
Così Marco Podeschi su Facebook.
L’Onorevole Ambrosoli che prima si congeda dal sindaco di Montegrimano Terme e poi saluta l’attonito Muratori che aveva appena finito di dire che a San Marino siamo più o meno tutto con l’Unione europea.
Non mi sento di criticare il Congresso di Stato per essere andato a Roma a una Commissione parlamentare della camera per una audizione informale (definizione che mi giunge nuova).
Chi fa politica a San Marino sa bene che i viaggi della speranza a Roma sono cosa frequente e chi ha ricoperto incarichi istituzionali fa spesso di necessità virtu’ anche di fronte a interlocutori che di San Marino sanno poco o nulla e che ci guardano come personaggi strani che atterrano da Marte con domande strane del tipo la DC è ancora al governo? Oppure pagate le tasse?
Il punto è un altro totalmente politico. Qualche sera fa sono stato a una serata pubblica organizzata dal PDCS e mi hanno molto colpito le parole dei Pasquale Valentini. Valentini da Segretario di Stato per gli Affari Esteri inizio nel 2015 il negoziato con la UE per un accordo di associazione. Da allora sono cambiate molte cose, anche a mio avviso il senso geopolitico del concetto di associazione che mi pare superato.
Ma in sette anni negoziati, incontri, approfondimenti fra delegazioni sammarinesi, monegasche, andorrane, UE, politici italiani, la commissione della Camera per le politiche comunitarie dove era? Con che mandato ha negoziato la Commissione UE con San Marino? San Marino perché deve spiegare a chi parla la nostra lingua, respira la nostra aria, viene ogni giorno a lavorare nel nostro Paese, ci comanda in tanti ruoli dirigenziali, perché’ vogliamo essere un paese associato alla UE?
Perché’ dobbiamo subire un esame di europeismo noi che siamo da anni aderenti al Consiglio d’Europa che abbiamo anche presieduto. Noi che in tanti ci siamo formati in istituti di istruzione italiani – ergo europei – noi che se andiamo al mare andiamo in Europa e che ragionevolmente ormai passiamo più tempo in Europa che a San Marino?
Giudicare un’ora di conversazione è superficiale e ingeneroso rispetto ai parlamentari che hanno avuto davanti quasi mezzo governo di San Marino ma ritengo avrebbero almeno dovuto avere la compiacenza di passare 10 minuti a scorrere su qualsiasi sito internet la storia di San Marino.
La Repubblica non è isolata. Non lo è mai stata, ha scelto una strada politico / istituzionale che le ha permesso di essere una enclave autonoma nella Repubblica d’Italia. Non abbiamo mai fatto guerre, invaso stati, conquistato regni, non abbiamo un esercito, non spendiamo per la difesa.
Ci limitiamo a vivere pacificamente su questo piccolo pezzo di monte. Ogni tanto facciamo qualche disastro, ma come biasimarci, vedendo quanto è accaduto in Italia o in altri paesi della UE siamo quasi persone parsimoniose anche nelle nostre manchevolezze.
Siamo sempre gentili e andiamo alla Camera in punta di piedi accompagnato dal Sindaco di Montegrimano Terme – ormai diventato l’ambasciatore permanente della UE a San Marino – e i parlamentari italiani ci dedicano più o mendo un’ora fra i vari impegni.
Ci può stare per uno stato con più di 1700 anni di storia, membro delle Nazioni Unite, il cui governo si vanta di avere relazioni di alto livello con tutti e ha come ambasciatore Sting.
C’è qualcosa che non va. Mi fa tenerezza il Presidente Muratori che scruta il cellulare per dare il tasso di europeismo della Repubblica citando sondaggi (di due anni fa), partiti pro-Europa (ha fatto qualche verifica in maggioranza?) e cittadini scatenati per la corsa a Bruxelles.
Chi mi è parso poco convinto sull’Europa è qualche parlamentare di quella Commissione, poco convinto delle politiche UE sull’ambiente, poco convinto che San Marino debba avere un futuro con l’Unione.
Se si ha buoni rapporti con Montegrimano Terme a cosa serve avere un accordo di Associazione con l’Unione europea? Può essere il legittimo pensiero di un parlamentare italiano che di San Marino conosce solo il Gran Premio, vedrà Gabry Ponte cantare Tutta l’Italia a Basilea con una bandiera bianco celeste (non è l’Argentina ma San Marino).
In effetti vedendo cosa ci è accaduto ai tempi del COVID con il vaccino c’è poco da stare allegri. Come ci ha ricordato Donald Trump a volte i paesi amici sono i peggiori nemici. E noi per il vaccino siamo dovuti andare dai compagni russi con buona pace degli amici italiani ed europei.
Non so come andrà a finire questa complicata vicenda dell’accordo di Associazione, ma penso che se la politica non fa uno scatto in avanti anche rispetto all’impostazione di rapporti bilaterali storici rischiamo di essere ghettizzati e di fatto diventiamo un protettorato italico.
Se l’Unione europea vuole San Marino e intende essere inclusiva anche con stati che sono culturalmente e territorialmente al centro dell’Europa le soluzioni tecniche si trovano celermente
Se invece l’Europa e qualche paese membro intende continuare questa infinita interlocuzione qualche riflessione ritengo andrà fatta.
Per educazione se il padrone di casa non ti vuole a tavola e ti chiede di mangiare in piedi prima o poi occorre iniziare a pensare se sia il caso di togliere il disturbo”.
Marco Podeschi