
La lettera evidenziava le comunicazioni dell’ILO, che richiedono entro settembre 14 relazioni sull’attuazione delle Convenzioni ratificate dalla Repubblica San Marino, da condividere anche con le parti sociali. L’Organizzazione ha espresso rammarico per il mancato invio per il secondo anno consecutivo, sottolineando i rischi per la credibilità internazionale e la trasparenza del dialogo sociale.
Il Comitato di Esperti ILO ha inoltre raccomandato l’inclusione di dati disaggregati e completi, in linea con quanto previsto anche dall’Accordo di Associazione con l’UE, che esige tracciabilità e responsabilità nelle politiche del lavoro.
Il silenzio istituzionale che persiste rappresenta un grave segnale di assenza di confronto e mina l’immagine di una Repubblica che intende rafforzare il proprio ruolo in ambito europeo e internazionale.
Un silenzio che pesa sul contesto politico attuale
Il mancato riscontro delle Segreterie competenti avviene in un momento particolarmente delicato per la Repubblica di San Marino, in cui il dibattito pubblico e politico ruota intorno a due questioni centrali per il suo posizionamento internazionale:
- Il dibattito sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea: emergono detrattori sia palesi che sottotraccia. La CSU ribadisce che l’Accordo di Associazione rappresenta una grande opportunità strategica per la Repubblica, capace di rafforzarne la competitività economica e sociale, oltre che consolidarne la credibilità internazionale. Non si tratta solo di un passo tecnico verso l’integrazione europea, ma di una scelta di prospettiva che può garantire stabilità normativa, accesso ai mercati e riconoscimento istituzionale. Tale Accordo non deve essere disatteso: occorre assumere pienamente gli impegni dell’integrazione europea, ponendo come bussola dell’azione politica futura i principi di dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia.
- L’innalzamento del rating di S&P da BBB-/A-3 a BBB+/A-2: questo miglioramento conferma che la Repubblica di San Marino può ottenere maggiore fiducia sui mercati internazionali. Tuttavia, consolidare e mantenere questa credibilità richiede responsabilità politica, chiarezza istituzionale e, soprattutto, un dialogo costante con le parti sociali. La CSU sottolinea che senza un confronto serio e strutturato con sindacati e associazioni datoriali, anche i risultati positivi sul piano finanziario rischiano di perdere forza nel medio periodo.
Il dialogo sociale non è una formalità, ma il cuore della democrazia. Solo attraverso tavoli di confronto trasparenti e partecipati è possibile prevenire conflitti, condividere strategie e garantire l’adesione agli standard internazionali, che rappresentano il vero fondamento della reputazione del Paese.
La mancata risposta del Governo e delle Segreterie competenti è quindi inaccettabile e costituisce un campanello d’allarme per l’intero sistema Paese. La CSU lancia un appello politico chiaro e inequivocabile:
- Il Governo deve esprimersi sulle richieste avanzate nella nostra lettera e chiarire quali azioni intende intraprendere per rispettare gli impegni assunti con la ratifica delle Convenzioni.
- Deve essere aperto un tavolo di confronto urgente con le OO.SS. e le organizzazioni datoriali per dare seguito alle sollecitazioni dell’ILO. Solo così sarà possibile evitare danni alla credibilità internazionale, rafforzare la coesione sociale e dimostrare concretamente che le Istituzioni non sono autoreferenziali ma promuovono il dialogo sociale e la partecipazione attiva di tutte le parti interessate.
È tempo di passare dalle parole ai fatti.
Se San Marino vuole consolidare il proprio ruolo internazionale, deve trasformare questo momento di stallo in azioni concrete di responsabilità politica e istituzionale che restituiscano fiducia a lavoratrici, lavoratori e comunità internazionale.