Cittadinanza, Podeschi: “Governo etero diretto, serve coerenza”

da | 10 Ago 2025

Da quanto si apprende da un servizio della TV di Stato il seguente disposto di legge parrebbe non essere stato applicato:

LEGGE 2 AGOSTO 2019 n.121 INTEGRAZIONI ALLA LEGGE 30 NOVEMBRE 2000 N.114 (LEGGE SULLA CITTADINANZA)

Art. 3 (Modifiche dell’articolo 2-ter alla Legge 30 novembre 2000 n.114 e successive modifiche)
1. Il comma 11 dell’articolo 2-ter della Legge 30 novembre 2000 n.114 e successive modifiche è così modificato: “11. Entro il termine di cinque anni dal giuramento o, per i minori di cui all’articolo 2-bis, dal compimento della maggiore età, deve essere formalizzata in maniera definitiva la perdita di altre cittadinanze. Tale termine può essere prorogato di ulteriori dodici mesi da parte dell’Ufficiale di Stato Civile, al fine di consentire a coloro che abbiano già avviato le pratiche di rinuncia alla cittadinanza di origine, presso i competenti enti o uffici stranieri, di perfezionare il procedimento di rinuncia.”.
2. Il comma 14 dell’articolo 2-ter della Legge 30 novembre 2000 n.114 e successive modifiche è così modificato: “14. L’Ufficiale di Stato Civile procede alla cancellazione dell’interessato dai registri della cittadinanza qualora, entro il termine perentorio, eventualmente prorogato, di cui al comma 11, non sia formalizzata in maniera definitiva la perdita di altre cittadinanze possedute, salvo quanto disposto dal comma 12. L’Ufficiale di Stato Civile non procede alla cancellazione dell’interessato dai registri della cittadinanza, qualora la rinuncia alla cittadinanza di origine esponga i richiedenti ed i loro familiari a possibili situazioni di pericolo. In tale, caso allo scadere della proroga, l’interessato deve rilasciare una nuova dichiarazione giurata, con le modalità di cui al comma 12.”.

La mia e’ una semplice deduzione fatta dal contenuto dell’articolo in cui fa bella mostra la posizione di una associazione estera che da indicazioni politiche al Congresso di Stato e Consiglio Grande e Generale.

Normale?

A San Marino lo e’ diventato purtroppo.
Viviamo uno scenario surreale, nel quale si invoca l’autonomia energetica, l’autonomia dall’Unione europea, la facoltà di avere la via sammarinese per ogni cosa ma sul tema cittadina siamo etero diretti, come se la Serenissima Repubblica di San Marino e il suo governo avesse perso ogni capacità decidente.
Come andrà a finire?

Un bel decreto legge.

Di urgente c’e’ ben poco ma alla fine andrà a finire cosi.

La politica e’ diventata in fondo fluida.
Meglio non decidere mai, non si scontenta nessuno, maggioranza e governo in ferie e scopriremo fra qualche giorno che il decreto legge e’ stato sfornato dal governo nelle more.
“Telefonato”, da un’associazione estera, che conta piu’ di un partito politico eletto dai cittadini sammarinesi e riesce addirittura a fare approvare una istanza d’Arengo dal Consiglio Grande e Generale, con buona pace degli animali sammarinesi che si devono continuare a beccare il rombo delle macchine dietro il rifugio APAS, i fuochi di artificio e i residenti di Cailungo, le cui Istanze d’Arengo valgono zero per l’interramento dei cavi che si stagliano scintillanti nel cielo della sede AASS.

Ultima nota di colore, un piccolo appello al governo e alla maggioranza.

Per chi pensa che la parola sovranità non sia sostantivo da mettere nei discorsi generati con la IA per i post social, il prof. Federico Marino Bigi, nostro illustre concittadini, statista, giurista, uomo pubblico, cittadino di Città aspetta ancora la titolazione di una strada, promessa dal Consiglio Grande e Generale.

Qui non serve un decreto legge.

Marco Podeschi – su Facebook 

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