La Maggioranza consiliare esprime profonda indignazione per la vicenda che ha visto un cittadino sammarinese condannato in via definitiva in Italia per atti sessuali e violenza sessuale aggravata su quattro bambini di dieci e undici anni.
Ciò che rende questo fatto particolarmente grave è che, nonostante la sentenza e le restrizioni imposte, pare che il condannato negli ultimi mesi abbia potuto svolgere diversi ruoli qui a San Marino – come personale non docente, allenatore o volontario – che lo hanno messo a diretto contatto con bambini e adolescenti.
Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a fatti di violenza che scuotono la nostra comunità: già nei mesi scorsi il Consiglio Grande e Generale aveva discusso episodi che avevano coinvolto minori, contesti sportivi e istituzionali.
Anche per questo sono state messe in campo leggi importanti: dalla normativa sulla tutela dei minori nello sport alla legge contro la violenza domestica e di genere. Le leggi, però, servono solo se lo Stato nel suo insieme è capace di far rispettare le sentenze e di garantire protezione concreta.
Il dato più grave di questa vicenda riguarda i tempi: la condanna definitiva è chiara nei suoi contenuti e prevede restrizioni inequivocabili – divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori, obbligo di informare la polizia, interdizione da incarichi pubblici.
Quello su cui occorre riflettere, anche al fine di valutare l’introduzione di nuovi strumenti normativi, è quali siano gli strumenti cautelari a disposizione delle Istituzioni e dei Corpi di polizia, a tutela della collettività, per potere attivare, fin dal momento in cui viene comminata dalle Autorità giudiziarie fuori territorio una condanna per violenza e reati sui minori, ancorché non definitiva, tutte le azioni cautelari possibili. Questo perché, dalla condanna in primo grado alla sentenza definitiva, possono passare anni, senza che in territorio possano essere attivati dei presidi utili alla tutela dei minori. Un vuoto che se confermato, va assolutamente colmato, perché rappresenta un’inaccettabile falla di sistema.
Il Congresso di Stato ha parlato di regole da migliorare e di scambi di informazioni da rafforzare. È giusto e necessario. Come Maggioranza chiediamo che ci si adoperi con urgenza affinché situazioni come questa non si ripetano più.
Allo stesso tempo, la Maggioranza richiede che vengano poste in essere tutte le verifiche necessarie, affinché vengano rilevate eventuali mancanze o responsabilità individuali, in coloro che hanno seguito le procedure.
La nostra vicinanza va a tutte le vittime di simili reati. Ribadiamo il nostro impegno: scuole, impianti sportivi e centri educativi devono essere luoghi sicuri. Sempre. Lo Stato deve dare la certezza che chi è più esposto venga protetto senza esitazioni.