Con l’estate che volge al termine, il settore manifatturiero di San Marino, una voce fondamentale per l’economia del Paese, si prepara a riprendere a pieno regime. Tuttavia, tra i vertici di Assoindustria, il clima è improntato alla cautela. A destare preoccupazione sono le dinamiche economiche globali, in particolare le politiche tariffarie di Washington.
“Abbiamo un po’ di incertezze”, spiega il Presidente Emanuele Rossini, “perché i dazi ad esempio introdotti da Trump rallenteranno un po’ l’economia in Europa, e l’Europa e l’Italia sono i nostri principali clienti”.
Anche i prezzi dell’energia e delle materie prime sono monitorati con attenzione da ANIS. Nonostante queste incognite, il sistema sammarinese può contare su diversi fattori di competitività che potrebbero mitigare gli impatti negativi.
“L’imposizione fiscale al 17% è certamente un punto di favore; ci sono delle discrete condizioni per operare”, sottolinea Rossini.
In questo contesto, l’attenzione si sposta anche sul dibattito, complesso e acceso, riguardante la futura riforma IGR. ANIS auspica che si raggiunga al più presto un accordo e che l’onere fiscale sia “equamente redistribuito” tra le imprese e, se necessario, anche i lavoratori.
Infine, il Presidente Rossini ha ribadito la richiesta di ANIS di “fare un intervento sulla riduzione della spesa corrente“.