Con il termine “amianto” (o asbesto) si intende un insieme di minerali, aventi struttura fibrosa, naturalmente presenti nel suolo e nelle rocce. Fin dai tempi più antichi, questo minerale è stato ampiamente utilizzato per la costruzione di pannelli, tubature, coperture e isolanti per via della sua notevole capacità di resistenza al calore, al fuoco, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura (termica e meccanica); è dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti e si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC). La sua struttura fibrosa fa sì che risulti essere molto resistente ed altamente flessibile.
In base al Decreto Ministeriale 6 settembre 1994, attualmente in vigore, i materiali sono suddivisi in due tipologie:
- Friabili: materiali che facilmente possono essere sbriciolati o ridotti in polvere se sottoposti ad una forza pressoria, anche lieve;
- Compatti: materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’uso di mezzi meccanici.
È intuibile, perciò, che l’amianto presente in matrice friabile sia più pericoloso rispetto a quello contenuto in matrice compatta data la semplice possibilità di rilascio delle fibre nell’ambiente circostante anche a seguito di stress termico, sollecitazione meccanica, dilavamento di acqua piovana. Queste fibre, aventi dimensioni estremamente ridotte, sono inalabili e l’esposizione prolungata può determinare l’insorgenza di patologie, anche molto gravi, a carico dell’apparato respiratorio, quali l’asbestosi, il carcinoma polmonare e il mesotelioma. L’esposizione all’amianto è particolarmente pericolosa per chi lavora in ambienti contaminati o per chi abita in edifici vecchi non adeguatamente bonificati. I sintomi delle malattie legate all’amianto possono manifestarsi anche a distanza di decenni dall’esposizione, rendendo difficile la diagnosi precoce. Per questo motivo, è fondamentale rispettare le normative di sicurezza e intervenire prontamente in caso di lavori di ristrutturazione o demolizione di edifici contenenti amianto.
Negli anni, i vari Paesi hanno provveduto ad adottare leggi severe per la gestione e lo smaltimento dell’amianto. Una fase preliminare consiste sicuramente nell’avere certezza della presenza di amianto in una determinata matrice.
Labsel s.r.l. effettua analisi volte a confermare o meno la presenza di amianto in un materiale, come fibrocemento, lana di vetro, linoleum, coperture, cartongesso. Inoltre, il Laboratorio verifica la concentrazione di fibre aerodisperse in un ambiente di vita o lavorativo ai fini della valutazione del rischio chimico amianto.
Tale servizio di analisi viene fornito attraverso l’utilizzo delle seguenti tecniche di determinazione:
- Microscopio Ottico a Contrasto di Fase (MOCF);
- Microscopio elettronico a scansione SEM;
- Spettrofotometro FTIR.
Per proteggere la nostra salute e il nostro patrimonio, è fondamentale continuare a sensibilizzare, rispettare le normative e intervenire tempestivamente in caso di presenza di amianto, perché la prevenzione resta l’arma più efficace contro questo pericolo silenzioso.