Il nostro è un Paese molto strano, guidato da politicanti che dicono una cosa e agiscono in modo opposto. Questa situazione può creare danni piccoli ma anche grandi. Però sempre danni crea. Infatti i cittadini sono ormai anestetizzati, le istituzioni invecchiano insieme alla burocrazia, le conoscenze e le competenze sono considerate superflue, le promesse elettorali sono puntualmente dimenticate.

I danni grossi li vedo nella pessima gestione del fascicolo “Associazione Unione Europea”. Dopo aver partecipato personalmente all’avvio dei colloqui diretti a Bruxelles per l’adesione all’Unione Europea con ottimi risultati contraddetti anni dopo dalla sciagurata scelta extracomunitaria, non ho mai rinunciato alla mia scelta europeista e ho sempre considerato rinunciataria la tardiva scelta dell’associazione. Ma l’aspetto più grave è che la trattativa tanto decantata non ha mai fine; che per molti anni è stata negata l’informazione; che nelle maggioranze di turno ha sempre prevalso chi remava contro e agiva per poteri non istituzionali; che si è fatto di tutto per mettere i cittadini contro la UE fino al punto di temere un referendum popolare ( ma lo temono veramente? )
Il danno più grande di queste scelte e di questi ritardi voluti dai sostenitori della San Marino da bere, dei traffici, dei riciclaggi, degli affari, si è concretizzato in 1700 milioni di debito pubblico tra cui lo scandaloso debito estero sul quale viene mantenuto il segreto senza che nessuno si ribelli. L’ultima sortita contro l’Unione Europea è stato il tentativo di svendita della Banca di San Marino con il governo che non si oppone.
Il potere “criccato ” non vuole l’Europa.
Così Emilio Dalla Balda, storico leader della sinistra, più volte segretario di stato, su Facebook.