
Forse per non restare invischiati nella dialettica che si è scatenata più che altro sui social, evitando per ora, di esternare il proprio disappunto sulle tante voci e fake news che stanno girando in questi ultimi giorni? Per molti una saggia e ponderata decisione quella di scegliere il silenzio da parte di coloro, , che si sono dichiarati in campagna elettorale sostenitori dell’associazione come priorità che era nei programmi elettorali dei loro partiti. “Un bel tacer, non fu mai scritto”.
Niente di meglio il silenzio in questa delicata fase politica che sta di nuovo dividendo i cittadini in guelfi e ghibellini Referendum Si? Referendum NO? Una volta trovato l’accordo fra la nostra Repubblica e l’UE, come è auspicabile, i cittadini dovranno dettagliatamente essere informati su ciò che comporta questa storica decisione, a che siano dissipati i tanti dubbi e perplessità nate a seguito delle tante notizie diffuse, attendibili o meno divulgate in buona fede o in mala.
Il passo successivo potrebbe essere quello di prevedere si un referendum, ma non prima che non sia stata cambiata la legge. perché possa diventare ammissibile visto che l’attuale sulla materia specifica, non lo prevede. Solo allora i sammarinesi potranno decidere democraticamente, e nessuno potrà impedirlo, il loro futuro, quello della repubblica e quello dei propri figli e veder aprire le porte dell’Europa diventandone parte integrante da cui trarne i benefici, che contrariamente a quanto se ne dice sono più dei sacrifici.
Volerlo celebrare prima nel tentativo di bloccare la firma che assocerebbe San Marino all’Europa, a priori senza verificare direttamente ciò che comporta, diventerebbe un fatto strumentale con fini prettamente politici contrastando l’opera governativa e vanificare il lungo percorso fatto indistintamente da tutte le forze politiche che si sono alternate alla guida del “paese” negli ultimi anni, per raggiungere tale significativo e importante traguardo per un prospero futuro per la Repubblica e i suoi cittadini”.