A circa un mese dalla fine degli sconti sulle tariffe energetiche introdotti dal “decreto bollette”, l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese (Anis) lancia un grido d’allarme sulle possibili ripercussioni per la competitività del tessuto produttivo locale. Dalle pagine del settimanale Fixing, l’associazione rivolge un pressante appello al Governo, sollecitando misure urgenti per sostenere le imprese.
In primo piano, Anis chiede un nuovo sconto sull’energia elettrica della durata di almeno tre mesi, accompagnato da un’agevolazione, seppur più contenuta, anche sulle tariffe del gas. «Senza questi interventi – scrive il direttore di Fixing, Daniele Bartolucci – le aziende sammarinesi si troverebbero a dover pagare bollette più salate rispetto ai loro competitor esteri, compresa la vicina Italia». Per ottimizzare consumi e costi, l’associazione propone inoltre l’introduzione di tariffe differenziate in base alle fasce orarie.
Oltre alla necessità di interventi immediati, gli industriali guardano al futuro e sollecitano il Governo a definire una strategia chiara per rafforzare l’autonomia energetica della Repubblica. Considerando che il fotovoltaico, secondo le stime, potrà coprire al massimo il 15-18% del fabbisogno nazionale, Fixing suggerisce soluzioni alternative. Tra queste spicca l’ipotesi di un grande impianto fotovoltaico situato fuori dal territorio sammarinese. Un progetto da circa 60 milioni di euro che, secondo la rivista, potrebbe garantire una copertura significativa della domanda energetica, con prezzi stabili e un approvvigionamento sicuro.
Un’altra opzione sul tavolo è il trattamento delle biomasse, una tecnologia già contemplata dal Piano Energetico Nazionale. In tema di co-generazione, Fixing evidenzia come, a pochi mesi dall’entrata in vigore del decreto fortemente voluto da Anis, alcune aziende manifatturiere siano già pronte ad avviare i primi impianti.
L’appello di Anis sottolinea la crescente preoccupazione del mondo industriale sammarinese di fronte alla fine delle agevolazioni energetiche. Le proposte avanzate mirano a fornire un sostegno immediato alle imprese, ma anche a gettare le basi per una maggiore indipendenza energetica del territorio nel lungo periodo. La palla passa ora al Governo, chiamato a rispondere con misure concrete per salvaguardare la competitività del sistema produttivo di San Marino.