Dopo il grande giro di nomine all’ISS, il totopoltrone non sembra ancora concluso. Pare – sì, pare – che la maggioranza stia già lavorando per piazzare l’ultima tessera del puzzle: quella dell’Authority Sanitaria. E il nome che circola con sempre più insistenza nei corridoi del potere è uno: Marcello Forcellini.
Un nome di peso. Un tecnico di lungo corso. Una figura che gode di stima trasversale, dentro e fuori il settore sanitario. Preparato, rigoroso, mai sopra le righe. Uno che, se fosse confermato, potrebbe rappresentare una scelta solida, che potrebbe proseguire nel solco del grande lavoro svolto dal suo predecessore Claudio Muccioli, che negli ultimi anni ha garantito equilibrio, presenza solida, e grandi capacità internazionali.
Ma attenzione: cos’è davvero l’Authority Sanitaria? Non è un poltronificio. È l’organismo che vigila sul rispetto dei diritti degli utenti, che controlla l’efficienza del sistema sanitario, che interviene quando qualcosa non funziona. È la cabina di regia super partes, l’occhio vigile della Repubblica su un settore delicatissimo.
Per questo, chi la guida deve essere autorevole e indipendente. Non può essere un premio di consolazione, né il regalo di fine carriera. Se il nome di Forcellini è sul tavolo, e se verrà confermato, che sia una nomina all’altezza del ruolo, non una mossa per bilanciare gli equilibri di partito.
La Sanità ha bisogno di credibilità, non di lottizzazioni camuffate da “scelte tecniche”. Abbiamo già visto troppe nomine fatte per convenienza, che poi si sono rivelate un boomerang per l’intero sistema.
Quindi lo diciamo chiaro: se davvero sarà Marcello Forcellini, bene! Ma che sia chiaro a tutti: all’Authority non si va per accontentare gli amici, ma per difendere i diritti dei cittadini e garantire trasparenza.
E intanto, un’altra casella si chiude.
Il risiko del potere continua. Ma chi controlla i controllori?