Riforma Fiscale (IGR): Scontro Frontale tra Sindacati e Maggioranza. Il nodo SMAC e Frontalieri divide la politica

da | 12 Ott 2025

La Sala di Montelupo è stata teatro lunedì sera di un acceso dibattito pubblico che ha messo a nudo le profonde difficoltà del Sindacato nel confronto con la maggioranza sul progetto di legge di riforma fiscale (IGR). L’evento, che ha visto la partecipazione di Segretari di CSdL, CDLS e USL e di numerosi cittadini e lavoratori, ha evidenziato una netta spaccatura all’interno della stessa maggioranza, a pochi giorni dal cruciale passaggio in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale.

Maggioranza Divisa: Difesa a Oltranza contro Apertura Condizionata

Sul palco, i Consiglieri di maggioranza Gian Nicola Berti (AR) e Guerrino Zanotti (Libera) hanno espresso visioni divergenti. Il Consigliere Berti ha mantenuto una “strenua difesa” del progetto di legge, ignorando le tabelle presentate dalle Organizzazioni Sindacali che dimostrerebbero chiaramente le iniquità di molti punti della riforma.

Di contro, il Consigliere Zanotti ha manifestato più volte una disponibilità ad accogliere nuove modifiche richieste dal Sindacato. Tuttavia, come sottolineato dalle Organizzazioni Sindacali, questa disponibilità, sebbene ripetuta nel tempo, ha finora prodotto risultati ritenuti del tutto parziali e insufficienti.

Intanto il tempo stringe: la maggioranza ha confermato l’intenzione di portare il Progetto di Legge (PdL) in aula per la seconda lettura tra fine ottobre e inizio novembre. Per poter essere ulteriormente emendato in Consiglio, il provvedimento necessita della firma di almeno 39 Consiglieri, sollevando un interrogativo cruciale: la maggioranza accetterà di correggere in modo sostanziale il testo con nuovi emendamenti in un lasso di tempo così ridotto?

Le Ingiustizie Residuano: SMAC e Redditi Bassi sotto Scrutinio

Nonostante i due Scioperi Generali e la massiccia partecipazione popolare, che hanno portato ad alcune modifiche migliorative, la Riforma appare ben lontana dall’essere improntata a criteri di equità e tutela per i redditi medio-bassi.

I Segretari Generali hanno insistito sui punti irrisolti, primo fra tutti la proporzionalità della quota SMAC. È stato evidenziato come l’obbligo di “smaccare” 5.000 euro annui per redditi pari a 15.000 euro risulti economicamente insostenibile.

Dal pubblico sono emerse testimonianze drammatiche. Un pensionato al minimo, con circa 1.050 euro mensili, ha raccontato di pagare una badante una cifra superiore alla sua pensione, rendendo impossibile l’adempimento dell’obbligo SMAC. Similmente, una lavoratrice part-time non residente ha testimoniato l’impossibilità di far fronte alle spese quotidiane con un reddito inferiore ai 1.000 euro al mese.

Un “passo in avanti, ma non sufficiente” è stato riconosciuto nell’innalzamento della quota di carburante fino a 1.500 euro e l’inclusione di assicurazioni auto e utenze domestiche nelle voci di spesa considerate.

L’Emergenza Frontalieri: Un Rischio per l’Economia

Il nodo più grave e tuttora irrisolto è quello relativo ai lavoratori frontalieri, categoria che rappresenta almeno un terzo della forza lavoro a San Marino, rendendolo probabilmente il Paese al mondo con la più alta percentuale di lavoratori non residenti.

La serata di Montelupo non ha visto emergere una “concreta volontà” della maggioranza di eliminare la disparità di trattamento creata dal progetto di legge. I sindacati hanno messo in guardia sulle conseguenze economiche: perdere anche solo una parte di questa forza lavoro sarebbe “deleterio per l’economia sammarinese”, con il rischio di rallentamento dei cicli produttivi e una potenziale “maggiore pressione fiscale sui residenti in un futuro prossimo”.

Mobilitazione in Crescita: I Sit-In sotto le Sedi dei Partiti

In attesa della decisione sull’Attivo dei Rappresentanti Sindacali di CSdL, CDLS e USL previsto per il pomeriggio odierno (martedì 14 ottobre) al Teatro Concordia, le iniziative di mobilitazione proseguono con una serrata serie di sit-in davanti alle sedi dei partiti di maggioranza:

  • Oggi, martedì 14 ottobre: davanti al PDCS.
  • Mercoledì 15 ottobre: davanti a Libera.
  • Giovedì 16 ottobre: davanti al PSD.
  • Venerdì 17 ottobre: davanti ad Alleanza Riformista.

L’esito dell’incontro di lunedì mattina con la maggioranza e il Governo sarà illustrato all’Attivo dei Rappresentanti, che deciderà le “nuove iniziative di mobilitazione, che, se necessario, saranno ancora più incisive”. Resta alta la tensione in Repubblica in vista dell’approvazione definitiva della riforma.

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