È partita da una segnalazione dell’Agenzia di Informazione Finanziaria (AIF) l’inchiesta che ha travolto la Repubblica di San Marino, con accuse di amministrazione infedele, corruzione privata e riciclaggio legate alla tentata acquisizione di Banca di San Marino. Dopo giorni di silenzio e voci di corridoio, l’indagine è esplosa in tutta la sua gravità: due arresti, una presunta tangente da un milione di euro e una pista che conduce fino alla Bulgaria.
Su questa vicenda, che ha scosso il sistema finanziario sammarinese, è intervenuta Repubblica Futura, con un comunicato che non nasconde amarezza e indignazione.
“Dopo una settimana, RTV ha squarciato il velo di silenzio e chiacchiericcio che ha ammantato una vicenda torbida ed inquietante. Due arresti, una indagine imponente, una maxi tangente da un milione di euro, il tutto collegato alla pista bulgara. Repubblica Futura ha sempre espresso neutralità rispetto a questa operazione nelle sue posizioni ufficiali. Banca Centrale ha il dovere di valutare gli eventuali investitori nel sistema e le ricadute di questi investimenti sull’intero comparto e di farlo in tempi congrui.”
Il movimento ricorda di aver più volte espresso perplessità su questa operazione, giudicandola inopportuna in un momento in cui San Marino è impegnata nel delicato percorso verso l’accordo di associazione con l’Unione Europea.
“Abbiamo manifestato la perplessità circa questa tipologia di investimenti, in un momento delicato come quello della prossima (speriamo!) firma dell’accordo di associazione alla Ue, e dell’intervenuto ulteriore addendum all’accordo, che servirebbe proprio a regolare con l’Italia le questioni di vigilanza bancaria. Ecco, il nostro timore era ed è che il cosiddetto affare bulgaro potesse incidere negativamente sul percorso di associazione. Ci siamo rimessi comunque alle valutazioni di Banca Centrale e Governo. Ci siamo risvegliati con una tremenda storiaccia di tangenti.”
Nel comunicato, Repubblica Futura raccoglie l’appello alla responsabilità lanciato da Governo e Banca Centrale, ma rivendica anche il diritto-dovere di chiedere chiarezza e trasparenza.
“Ora Governo e Banca Centrale richiamano alla responsabilità. Non ci sottrarremo da questo richiamo. Per prima cosa diciamo che siamo vicini a tutti i dipendenti di Banca di San Marino per il difficile momento che stanno vivendo; alle famiglie ed ai correntisti che si trovano davanti a scelte complicate, a tutto il settore bancario ed ai suoi addetti che, sinceramente, meritano qualcosa di più che il ritorno all’era della tangente. Anche noi diciamo allora che in questo momento serve responsabilità.”
Ma il comunicato non si limita alla solidarietà: punta il dito anche contro le istituzioni di vigilanza e il Governo, accusati di aver avallato l’operazione senza un adeguato confronto pubblico.
“Ci sia permesso tuttavia di ricordare che a fine settembre il Presidente dell’Ente Cassa di Faetano aveva dichiarato che tutte le istituzioni (Comitato Credito e Risparmio, Segreteria Finanze e Banca Centrale) avrebbero già espresso una posizione chiara e netta favorevole alla vendita. Ma allora quelli che oggi si scrivono comunicati reciproci per dirsi che va tutto benissimo e che tutti sono stati bravissimi, avevano avallato già da tempo l’operazione bulgari, che, a quanto pare, è saltata solo per l’intervento dell’autorità Giudiziaria?”
Un passaggio che mette in discussione il modo in cui l’intera vicenda è stata gestita e denuncia la mancanza di trasparenza verso l’opposizione e il Consiglio.
“Che illusi noi dell’opposizione che avremmo sperato di essere informati costantemente su quello che abbiamo definito Risiko bancario. Che illusi noi di Repubblica Futura che avevamo chiesto di conoscere i due scenari cui Banca Centrale e Governo – noi crediamo – avrebbero dovuto lavorare: cioè la vendita o la non vendita. Oggi è tempo di pensare alla salvaguardia del Paese e del suo sistema finanziario. Però sia chiaro che a breve deve arrivare anche il momento dell’accertamento delle responsabilità. Al netto di quelle penali, che saranno eventualmente accertate dal Tribunale, ci sono quelle politiche e di supervisione, che paiono enormi e che andranno chiarite una volta per tutte. E naturalmente attendiamo fiduciosi di sapere se è vero che è girata una tangente milionaria e chi sono i soggetti che ne hanno beneficiato.”




