Intervento di Giulia Muratori (Libera) nel comma “comunicazioni” della seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale del 15 dicembre 2025.
E’ stata sollevata ancora una volta la questione morale. Per Libera non è una novità, lo hanno detto i miei colleghi: la questione morale non è un argomento accessorio, ma è uno dei principi fondativi, se non il principio fondamentale, del nostro statuto. Ho l’impressione che, così facendo, si stia però facendo passare un messaggio molto negativo fuori da quest’aula, perché qui la questione morale viene utilizzata a seconda delle proprie necessità. Se si parla di questione morale, infatti, io credo che bisogna fare anzitutto chiarezza su che cosa significa davvero questione morale, perché quando si evoca questo tema si vuole insinuare che partiti o istituzioni abbiano smarrito quella che è la loro funzione pubblica e si siano trasformati in strumenti di potere fine a se stesso, e questo certamente non va bene. È esattamente ciò che Libera ha sempre combattuto e continuerà a combattere dentro e fuori le istituzioni. Se poi questo tema viene collegato in particolare alla vicenda della Banca di San Marino e al tentativo di acquisizione della banca da parte di soggetti poco credibili, i cui mediatori sono finiti sotto indagine, la nostra posizione era chiara allora e lo è tuttora. Perché anche qui dobbiamo forse essere onesti tra di noi fino in fondo: in quest’aula, quando apriamo il microfono e chiediamo informazioni su una vicenda di questo tipo, rischiamo anche involontariamente di esercitare una pressione su autorità che stanno svolgendo il proprio ruolo. E questo non è un dettaglio secondario. Nessuno mette in discussione il diritto della cittadinanza a sapere, ma prima ancora di tutto questo dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni che hanno il compito di far emergere la verità nei tempi e nei modi previsti dall’ordinamento. Cambiando discorso, per mesi ci è stato detto che questo governo non aveva le idee chiare, che non faceva nulla, che era immobile e che non dava risposta al Paese. Oggi invece veniamo criticati perché facciamo scelte, perché portiamo progetti di legge, perché interveniamo su temi strutturali. Oggi, dopo un anno e mezzo, siamo finalmente in aula a raccogliere i primi risultati concreti. Per quanto riguarda in particolare Libera e le nostre due Segreterie di Stato, io capisco l’esigenza e anche la posizione di Repubblica Futura di trovare in Libera sempre un volano per potersi riaccreditare nel Paese, sostenendo che quello che facciamo non sia mai abbastanza. Peccato però che qualcosa nel frattempo la stiamo facendo, qualcosa che a nostro avviso sta già dando dei primi segnali positivi, e capisco che questo dia fastidio. Abbiamo approvato un ordine del giorno insieme alla maggioranza che dà mandato all’Azienda dei Servizi di estendere la raccolta porta a porta a tutto il territorio e anche qui sono state sollevate critiche, forse perché chi non lo ha fatto prima, pur avendone la possibilità, non l’ha fatto, e forse questo dà fastidio. Stiamo lavorando su una pianificazione strategica territoriale. Stiamo cercando di mettere ordine nel territorio ed è vero che tali iniziative sono proprie dell’Azienda dei Lavori Pubblici, ma è altrettanto vero che dietro vi sia un chiaro input politico, che è quello di dare ordine al territorio e rendere San Marino un Paese dignitoso dal punto di vista del decoro urbano. Accanto a questo sono stati finalmente aperti i cantieri per le nuove antenne di radiotelefonia, un intervento concreto che va a risolvere problemi quotidiani vissuti dai cittadini e dalle imprese. Stiamo inoltre lavorando a un progetto di legge sugli interventi per la famiglia, per dare risposte concrete alle famiglie, mettendole nelle condizioni di lavorare, avere tempo e poter scegliere di costruire un progetto di vita e di famiglia. Sulla sanità sappiamo bene che c’è ancora molto da fare. L’unico elemento che come Libera ci sentiamo di rivendicare è il cambio di governance, perché la precedente, lo abbiamo detto più volte, per noi non rispondeva alle nostre idee di politica sanitaria. Abbiamo inoltre finalmente concluso di recente in Commissione la riforma della legge sulla cittadinanza, eliminando la rinuncia per i cittadini naturalizzati, e infine stiamo arrivando alla seconda lettura sull’ICEE. In questi giorni Fitch Ratings ha migliorato il rating della Repubblica di San Marino, riconoscendo un rafforzamento complessivo della nostra credibilità economica e finanziaria. Questo significa una cosa molto semplice: il Paese viene giudicato più solido, più affidabile, con prospettive migliori rispetto al passato. Se qualcuno oggi qui vuole insinuare l’esistenza di delibere segrete o di operazioni opache legate a questo risultato, a noi non risulta. Se esistono prove, che vengano portate, altrimenti ci si ferma sulle valutazioni reali. Il consigliere Renzi porti le prove, perché questo esito positivo dà credibilità a San Marino, rafforza la nostra posizione internazionale e costruisce fiducia. Francamente, sentire parlare di prospettive future di governo da un membro del governo evidenzia solo un fatto: c’è qualcuno che la mattina si sveglia e lavora per il Paese e qualcuno che invece gioca a creare nuove alleanze per il prossimo governo. È legittimo e fa parte della politica, ma fa riflettere. Che Libera lavori con responsabilità all’interno di una maggioranza, trovando una sintesi, non dovrebbe stupire nessuno. Noi crediamo che questo sia il modo corretto di stare in una maggioranza seria. Rimango sinceramente sconcertata quando proprio dal governo qualcuno arriva a dire che questa maggioranza non avrebbe idea di dove vuole andare. La maggioranza sa perfettamente dove vuole andare e lo sta dimostrando con questo bilancio, che va in una direzione ben chiara. Invece di urlare ai microfoni o di trasformare quest’aula nel luogo delle verifiche di maggioranza, crediamo sia più utile lavorare nelle sedi proprie della maggioranza, cercando una sintesi. I cosiddetti accordi taciti per il prossimo governo li rimando sinceramente al mittente, soprattutto quando c’è chi preferisce fare certi incontri segreti con l’unico obiettivo di screditare il lavoro di una maggioranza che invece sta cercando di dare risposte concrete ai cittadini. Un ultimo passaggio voglio dedicarlo alla questione dell’ex Symbol e ai potenziali acquirenti che hanno presentato un progetto su quell’area. Su questo punto condivido chi dice che è necessario fermarsi per verificare. Lo dico con chiarezza: su questo soggetto, su questa figura nominata console, io oggi ho delle forti perplessità, perché essere rappresentati all’estero da persone con un certo profilo reputazionale è un tema serio.




