Maltempo in Emilia-Romagna, l’allerta si alza: fiumi in piena e piogge senza tregua

da | 14 Mar 2025

Piogge intense, fiumi al limite dell’esondazione e una nuova ondata di maltempo stanno mettendo a dura prova l’Emilia-Romagna, dove la situazione è tornata critica in diverse aree già colpite in passato da eventi estremi.

Nelle ultime ore, una perturbazione persistente ha colpito con forza il territorio, causando un sensibile innalzamento dei livelli idrometrici in particolare nei bacini dei fiumi Enza, Secchia e Panaro. Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, questi corsi d’acqua sono attualmente in piena ordinaria, ma si monitora costantemente l’evoluzione per il rischio di piena moderata o addirittura elevata.

A preoccupare maggiormente sono le zone a valle, dove i terreni sono già saturi d’acqua a causa delle piogge dei giorni precedenti. La protezione civile dell’Emilia-Romagna ha emesso un bollettino di allerta arancione, in particolare per le aree montane e collinari del settore centro-occidentale. Le piogge, infatti, stanno alimentando anche smottamenti e frane, mentre in alcuni comuni si è già reso necessario chiudere strade secondarie e attivare sistemi di vigilanza territoriale.

Nel dettaglio, il fiume Enza ha superato in alcuni tratti le soglie di attenzione, mentre il Secchia e il Panaro mostrano una tendenza in crescita, alimentata dalle continue precipitazioni. Anche il nodo idraulico di Modena è sorvegliato speciale: qui, il sistema di canali e scolmatori potrebbe andare in pressione nelle prossime ore.

Le autorità locali hanno invitato la cittadinanza alla massima prudenza, evitando spostamenti non necessari, in particolare nelle zone più esposte al rischio idrogeologico. L’attenzione resta alta anche per le previsioni meteo, che indicano la possibilità di ulteriori piogge nel fine settimana.

Questa nuova ondata di maltempo riporta l’Emilia-Romagna in una condizione di fragilità climatica che ormai si sta facendo ciclica: l’intensificarsi degli eventi estremi, unito alla vulnerabilità del territorio, rende sempre più difficile la gestione delle emergenze in tempo reale.

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