La pace sia con tutti voi, la pace entri nel nostro cuore e raggiunga tutti. Costruiamo ponti per essere un popolo in pace”.
Queste le prime parole del nuovo Papa, Leone XIV, Francis Prevost scelto in Conclave alla quarta votazione, rivolte agli oltre 150mila fedeli accorsi in Piazza San Pietro. “Siamo discepoli di Cristo, Lui ci precede”, ha aggiunto non senza commozione. “Sono un figlio di Sant’Agostino, andiamo avanti insieme, mano nella mano”, ha detto ancora il Pontefice.
La prima preghiera di Papa Prevost è stata dunque “per la pace del mondo”. “Dio ci vuole bene, Dio ci ama tutti, il male non prevarrà. Questa è la pace di Cristo risorto, una pace disarmata e disarmante”. “Dio ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma. Dava la sua benedizione al mondo intero quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dare seguito a quella stessa benedizione”, ha detto ancora. Ha poi ricordato che oggi è la Madonna di Pompei e ha recitato una Ave Maria con i fedeli in Piazza San Pietro.
Nato a Chicago, 69 anni, è una figura di spicco nel panorama dell’episcopato americano. Stretto collaboratore di Francesco – che lo aveva scelto per essere a capo del Dicastero per i vescovi, prima di crearlo cardinale – è il primo Papa statunitense (anche se ha scelto, nel primo discorso, di non pronunciare alcuna parola in inglese). Considerato il meno «statunitense» tra i porporati statunitensi (il secondo gruppo più consistente nel Conclave), ha un passato di missionario e conosce bene l’America Latina.
Laureato in Matematica e Filosofia, membro dell’Ordine degli Agostiniani, dal 2001 al 2013 è stato priore generale della Congregazione e vescovo di Chiclayo, in Perù. Ora guida il Dicastero per i vescovi ed è presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.