Negli ultimi giorni, numerosi cittadini si stanno rivolgendo a UCS preoccupati per lettere di diffida che richiedono il pagamento di centinaia di euro per vecchie multe, apparentemente mai notificate. Queste missive, firmate da un avvocato italiano e in alcuni casi transitate dalla Svizzera, chiedono il versamento entro otto giorni di importi che includono interessi di mora, spese amministrative e costi di notifica.
Un esempio lampante è una richiesta di quasi 300 euro per un divieto di sosta di appena 42 euro. Il problema principale, e su cui poniamo la massima attenzione, è che molti dei verbali a cui le lettere fanno riferimento non sarebbero mai stati notificati ai diretti interessati. È fondamentale ricordare che, in assenza di una corretta notifica, non può essere richiesta alcuna forma di pagamento. Chi invia tali comunicazioni dovrebbe essere pienamente consapevole di questa condizione legale.
Data la gravità della situazione e le potenziali irregolarità UCS ha già allertato il Dipartimento Affari Interni e il Dipartimento Affari Esteri. È importante sottolineare che, in base alla Convenzione del 1939, i verbali italiani devono essere notificati attraverso le nostre Autorità competenti.
UCS invita i cittadini a non farsi prendere dal panico e a non fornire alcuna informazione personale o di pagamento in risposta a queste lettere.
Alcune segnalazioni evidenziano come le missive facciano riferimento a verbali presi in Comuni dove, a detta dei destinatari, le loro auto non avrebbero mai transitato. Questo elemento aggiunge ulteriore incertezza e rafforza i dubbi sulla legittimità di tali richieste.