Domani – Motus Liberi interviene a margine dell’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale di lunedì. Secondo il partito, “la giornata consiliare di lunedì ha restituito al Paese un quadro politico allarmante: una maggioranza divisa, un Governo attraversato da tensioni evidenti e contraddizioni ormai palesi, incapace di dare risposte chiare e unitarie su dossier cruciali per la Repubblica”.
Nel corso dei lavori del Consiglio Grande e Generale, viene evidenziato come il tema della crisi non sia stato sollevato dall’opposizione, ma dagli stessi esponenti della maggioranza e del Congresso di Stato, che “hanno apertamente parlato di mancanza di condivisione, di rapporti compromessi tra Governo e forze che lo sostengono, fino ad arrivare a evocare l’assenza delle condizioni politiche per proseguire serenamente la legislatura”.
Il comunicato descrive un’Aula attraversata da “dichiarazioni incrociate, smentite reciproche, richiami pubblici alla responsabilità e accuse di ambiguità”, un clima che avrebbe “trasformato l’Aula consiliare in un luogo di regolamento di conti interno, offrendo ai cittadini e all’esterno del Paese l’immagine di un esecutivo fragile e disorientato”.
A confermare questa situazione sarebbero stati anche gli interventi di più Segretari di Stato, che “hanno ammesso difficoltà operative, mancanza di un vero piano di sviluppo e la necessità di una verifica politica che, a questo punto, appare non più rinviabile”.
Particolarmente delicata, secondo Domani – Motus Liberi, è la vicenda relativa all’Ente Cassa di Faetano e, più in generale, il sistema delle decisioni su temi ritenuti sensibili e strategici. Il comunicato sottolinea che “a fronte di una situazione che ha già prodotto un evidente danno reputazionale internazionale, il Governo ha opposto un silenzio prolungato e risposte giudicate insufficienti anche all’interno della maggioranza”.
Il movimento respinge quindi “con forza il tentativo di scaricare sull’opposizione la responsabilità di un dibattito che nasce chiaramente all’interno della maggioranza”, precisando che “la cosiddetta ‘questione morale’ e il tema delle pressioni improprie non sono stati introdotti dai banchi dell’opposizione, ma da chi oggi governa”.
Alla luce di quanto emerso, Domani – Motus Liberi ha annunciato il deposito di un ordine del giorno che “prende atto della gravità delle affermazioni emerse direttamente dai banchi della maggioranza e del Governo e impegna il Congresso di Stato ad attivare con urgenza ogni iniziativa necessaria a chiarire quanto dichiarato in Aula”. In particolare, il documento chiede “di verificare l’eventuale esistenza di pressioni, interferenze o condizionamenti impropri nei confronti del potere giudiziario, di Banca Centrale e degli organismi di vigilanza”, oltre a “circoscrivere i fatti eventualmente riscontrati individuando responsabilità e soggetti coinvolti”, valutando “se necessario, azioni legali o amministrative a tutela dello Stato e delle istituzioni” e rafforzando “le garanzie di autonomia, trasparenza e separazione dei poteri”, con l’impegno a riferire tempestivamente al Consiglio sugli esiti delle verifiche.
Secondo il movimento, “di fronte a una maggioranza che discute pubblicamente della propria tenuta e a un Governo che appare privo di una direzione condivisa, riteniamo non più eludibile una scelta di verità”. Continuare a negare l’evidenza, viene affermato, “significa prolungare una fase di paralisi politica che danneggia il Paese, la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini”. Da qui la conclusione che “questa maggioranza e questo governo non sono più in grado di amministrare efficacemente il Paese e inevitabilmente occorre tornare al voto”, perché “ogni giorno in più, in queste condizioni, è occasione di imbarazzo per i cittadini”.




