
Soldi dei pensionati e dei lavoratori investiti in strumenti finanziari i cui titoli posti a garanzia sono stati utilizzati dai vertici di Banca Cis per ottenere linee di credito da parte di banche straniere, stando a quanto emerge dalle cronache.
Un ulteriore rinvio di quella che rappresenta una delle pagine più buie della storia finanziaria ed economica di San Marino, lascia l’amaro in bocca a CSdL e CDLS.
In primis per il rischio prescrizione che si profila all’orizzonte della vicenda giudiziaria e che sarebbe di fatto l’ennesimo colpo di spugna e allo stesso tempo uno schiaffo ai cittadini, lavoratori e non, che si sono visti sfilare di mano il loro ‘borsellino previdenziale’, rimpinguato dalle casse dello Stato, ovvero da tutti coloro che pagano le tasse.
Lavoratori e pensionati che, peraltro, stanno pagando sempre di più, per finanziare i Fondi Pensione, così come previsto dalla riforma previdenziale.
Al di là delle condanne che ci sono state all’interno dei processi riconducibili a Banca Cis, le due Confederazioni sindacali auspicano chela giustizia faccia presto il suo corso, chiarendo definitivamente una vicenda che ha prodotto danni enormi per il Paese.
Non è una bella immagine, per un Paese che si affaccia all’Europa, inviare segnali contrastanti sulla trasparenza e sulla certezza della pena nei confronti di chi ne fosse direttamente responsabile.