Il caso del decreto decaduto sui mutui agevolati per la riqualificazione alberghiera ha acceso il dibattito politico, ma dietro lo scontro in aula si nasconde una questione molto concreta per gli imprenditori del turismo: conviene davvero questa misura? E per chi?
Dal punto di vista degli albergatori, i vantaggi sono evidenti: accedere a mutui a tassi agevolati rappresenta una spinta concreta per investire in ristrutturazioni, modernizzare le strutture e alzare la qualità dell’offerta turistica. Un aiuto tanto più necessario in un contesto post-Covid che ha messo a dura prova il settore.
Ma i limiti non sono pochi. Il primo: l’incertezza normativa. Molti imprenditori hanno aperto i cantieri confidando in un decreto poi decaduto, e ora si ritrovano in una zona grigia. Il secondo: la scelta della maggioranza di escludere i mutui preesistenti, che di fatto taglia fuori chi aveva già investito, penalizzando chi si è mosso per primo.
La misura, insomma, premia solo chi ha stipulato mutui nel breve lasso di vigenza del decreto, lasciando fuori una fetta importante di operatori. E mentre in aula si parla di “regalini” e “favori politici”, sul campo resta l’impressione che le regole cambino a metà partita, generando sfiducia e disorientamento.