La Procura di Reggio Emilia aveva chiesto condanne fino a 15 anni per oltre 100 capi di imputazioni ma le uniche pene decise dal tribunale collegiale riguardano tre distinti episodi di falso in atto pubblico (due contestati a Federica Anghinolfi, difesa da Oliviero Mazza, ex giudice di terza istanza a San Marino, oggi dimissionario) uno a Francesco Monopoli) e un’accusa di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale, per la neuropsichiatra Floriana Murru. Difesa: “Ora sappiamo che non rubavano bimbi”
La Procura di Reggio Emilia aveva chiesto condanne fino a 15 anni per oltre 100 capi di imputazioni ma le uniche pene decise dal tribunale collegiale riguardano tre distinti episodi di falso in atto pubblico (due contestati a Federica Anghinolfi, uno a Francesco Monopoli) e un’accusa di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale, per la neuropsichiatra Floriana Murru. In particolare per Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali dell’Unione Val d’Enza e considerata dalla Procura reggiana la figura chiave del ‘sistema’, i falsi erano su una causale relativa ad un rimborso e un altro sulle spese di bilancio, mentre per Monopoli, assistente sociale, su una relazione chiesta dal tribunale civile per decisioni da prendere su un minore.
“Oggi sappiamo che non esistono demoni contrapposti agli angeli, che la nostra assistita non è una ‘ladra di bambini’ e che non ha mai agito per interessi diversi da quello superiore della tutela dei minori. Questa verità giudiziale ci ripaga degli sforzi compiuti, ma non cancella la distruzione mediatica dell’immagine della nostra assistita né i danni irreparabili e incalcolabili provocati al sistema della tutela dei minori”. Lo dicono i difensori di Federica Anghinolfi, avvocati Oliviero Mazza e Rossella Ognibene, parlando della principale imputata nel processo sugli affidi a Bibbiano, nel Reggiano, assolta da gran parte delle accuse.