Mentre la Repubblica di San Marino si prepara a introdurre una riforma dell’IGR che aumenterà la pressione fiscale su lavoratori e pensionati, esplode una vicenda che ha dell’incredibile: una consulenza da 30.000 euro affidata all’ex calciatore José Altafini, come riportato da la Repubblica.
Il Governo, guidato dal Segretario alle Finanze Marco Gatti, sostiene che la riforma sia “necessaria per il bene del Paese”. Peccato che, secondo i sindacati, sarà soprattutto un salasso per chi lavora, mentre alcune categorie di autonomi vedranno addirittura un alleggerimento delle tasse. Le piazze si sono già riempite, con migliaia di persone scese a protestare. Due scioperi generali in poche settimane: un segnale chiarissimo di un Paese stanco di pagare sempre il conto.
E mentre ai cittadini si chiede di stringere la cinghia, qualcuno ha pensato bene di staccare un assegno da 30.000 euro per un incarico di promozione sportiva a un ex calciatore di 86 anni. Secondo quanto ricostruito da la Repubblica, Altafini avrebbe dovuto “aiutare San Marino a promuovere lo sport nel mondo” e “individuare giovani talenti di origine sammarinese all’estero”. Una missione dal sapore folkloristico, se non fosse costata — almeno sulla carta — quanto lo stipendio annuo di un lavoratore medio.
Il compenso previsto era di 18.000 euro più 5.000 di rimborsi, a cui si aggiungevano altre spese accessorie fino a raggiungere la cifra totale di circa 30.000 euro. Tutto approvato con una delibera del Congresso di Stato. L’incarico, a quanto pare, sarebbe poi stato revocato dopo le polemiche, e Altafini avrebbe rinunciato all’incarico “per motivi personali”. Ma la sostanza non cambia: qualcuno aveva pensato che fosse una buona idea usare soldi pubblici per un’operazione di immagine senza alcuna ricaduta reale.
Il paradosso è evidente. Da un lato si aumentano le tasse ai cittadini, dall’altro si trovano fondi per consulenze di dubbia utilità. Un cortocircuito che riassume perfettamente il sentimento diffuso nel Paese: rabbia, sfiducia, e la sensazione che a pagare siano sempre gli stessi. Le opposizioni parlano apertamente di sprechi e mancanza di trasparenza, denunciando un governo che “viaggia ovunque, spende senza controllo e poi si ricorda dei contribuenti solo per chiedere altri soldi”.
Un cittadino commenta sui social: “Si chiedono soldi ai cittadini e si buttano via quelli che ci sono con il badile. Poi ci dicono che servono sacrifici per il bene comune.”
Un pensiero che sintetizza meglio di mille analisi il clima che si respira oggi nella Repubblica.
Perché alla fine, tra slogan sul rigore e consulenze di lusso, resta una sola certezza: a San Marino, i sacrifici li fanno sempre i cittadini. Gli altri, al massimo, fanno consulenze.




