La seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale del 15 luglio si è concentrata su due temi cruciali: l’adeguamento della Repubblica di San Marino al Regolamento (UE) 2023/1115 (EUDR) sulla deforestazione e il dibattito sull’abrogazione delle residenze fiscali non domiciliate. Entrambi gli argomenti hanno acceso un confronto acceso, evidenziando le sfide e le opportunità legate all’integrazione europea e alla trasparenza normativa.
I lavori sono ripresi con la discussione del Progetto di legge (Pdl) riguardante il recepimento e l’attuazione del Regolamento (UE) 2023/1115, noto come EUDR, che disciplina la messa a disposizione sul mercato e l’esportazione di materie prime e prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale. La richiesta di procedura d’urgenza per questo Pdl è stata approvata all’unanimità dall’aula.
Questo tema ha offerto un’ampia riflessione sul rapporto tra San Marino e l’Unione Europea. La maggioranza ha sottolineato l’urgenza di completare il percorso di associazione con l’UE, poiché l’attuale assetto normativo costringe San Marino a continue “rincorse legislative” ogni volta che l’Unione introduce nuove direttive o regolamenti. Un accordo di associazione, al contrario, garantirebbe un coinvolgimento anticipato nei processi decisionali europei e un allineamento semplificato. Alcuni esponenti della maggioranza hanno evidenziato la necessità di predisporre immediatamente un piano di recepimento dell’acquis comunitario e di rafforzare la capacità della Pubblica Amministrazione di monitorare tempestivamente le normative europee in arrivo.
Il Segretario di Stato Luca Beccari ha spiegato come la normativa europea stia evolvendo, creando una distinzione tra prodotti di origine UE e quelli provenienti da “Paesi terzi”. Le imprese europee beneficiano di un’infrastruttura comune per la certificazione dei requisiti, mentre gli importatori da Paesi terzi devono assumersi l’onere e la responsabilità di attestare l’origine dei prodotti, anche per quantitativi minimi. Questo comporta un rischio di competitività per le imprese sammarinesi, in particolare nel settore del legno, dove molti prodotti hanno un’origine vegetale.
L’EUDR, già in vigore con effetti da gennaio, richiede l’attivazione di procedure per essere considerati “equivalenti” ai Paesi comunitari, consentendo l’adesione al portale europeo per l’inserimento dei dati di origine e sollevando gli importatori dagli oneri. La procedura d’urgenza si è resa necessaria per rispettare le tempistiche e chiedere l’adesione al portale già da settembre-ottobre-novembre.
L’opposizione, pur votando a favore della procedura d’urgenza e del Pdl, ha lamentato la mancanza di adeguata informazione preventiva sul provvedimento. Mirko Dolcini (D-ML) ha sollevato dubbi tecnici, evidenziando come San Marino, anche con l’accordo di associazione, rischierebbe di rimanere un “Paese terzo” secondo il Regolamento (UE) 952 del 2013, che definisce il territorio doganale dell’UE e non include San Marino. Ha quindi chiesto se non fosse necessario modificare tale articolo per includere San Marino nel territorio doganale dell’UE.
Il Pdl è stato approvato all’unanimità con 46 voti a favore.
Successivamente, il Consiglio ha affrontato il Progetto di legge “Abrogazione delle residenze fiscali non domiciliate”, presentato dai Gruppi Consiliari Repubblica Futura, Domani – Motus Liberi e Movimento Civico RETE. Matteo Zeppa (Rete) ha evidenziato il forte malumore e disagio generato da questo tema, anche all’interno della maggioranza.
Il Segretario di Stato Luca Beccari ha spiegato che le residenze fiscali non domiciliate erano state introdotte per attrarre investimenti strutturali nel settore turistico, ma il meccanismo non ha prodotto i risultati sperati, con una sola istanza presentata e poi ritirata. Beccari ha proposto di cogliere l’occasione per rivedere l’intero impianto normativo anziché procedere con una semplice abrogazione.
Libera, con Vladimiro Selva, ha confermato la posizione critica verso lo strumento, ma ha accolto positivamente l’apertura a un confronto in Commissione per rivedere la normativa. Silvia Cecchetti (PSD) ha difeso l’uso delle residenze come legittima leva di politica economica per uno Stato piccolo come San Marino, finalizzata all’attrazione di investimenti nel settore turistico. Il Segretario di Stato Rossano Fabbri ha sottolineato la necessità di concentrarsi, in Commissione, sui contenuti degli articoli 12 e 13 della normativa e sull’uso delle circolari amministrative che hanno creato confusione.
Antonella Mularoni (RF) ha richiamato l’insuccesso di progetti come la “San Marino Tower” e San Marino World, sostenendo che per attrarre investimenti veri è necessario prima creare una domanda turistica stabile. Luca Boschi (Libera) ha ribadito l’opposizione di Libera al DES (sviluppo economico e sociale) e ha concluso che il problema principale è il declino dell’offerta ricettiva sammarinese, a cui la normativa vigente non ha contribuito. Carlotta Andruccioli (D-ML) ha chiarito che la contrarietà non è di principio verso le residenze come strumento economico, ma verso la gestione poco trasparente e il conferimento di poteri decisionali a soggetti privati, denunciando il rischio di concentrazione di potere economico.
Emanuele Santi (RETE) ha motivato la presentazione del Pdl con la preoccupazione che il provvedimento sulle residenze fiscali non domiciliate non fosse affatto fermo, nonostante le dichiarazioni ufficiali, sollecitando l’abrogazione totale della legge e delle circolari. Ha concluso che “Serve coraggio. Non si tratta di far cadere un governo, ma di fare in modo che le norme relative all’attrattività imprenditoriale siano finalmente trasparenti e credibili”.
A conclusione del dibattito, il progetto di legge è stato assegnato alla II Commissione Consiliare Permanente.