La Svizzera, storicamente considerata un modello di neutralità, stabilità economica e autonomia istituzionale, si trova oggi costretta a rivedere le proprie scelte in politica estera. Dopo anni di distanza strategica dall’Unione Europea, la Confederazione Elvetica ha riaperto i negoziati con Bruxelles, presentandosi con un pacchetto complesso di accordi da riconsiderare: dal mercato elettrico alla cooperazione sanitaria, dalla mobilità al riconoscimento professionale, fino alla partecipazione ai principali programmi europei in ambito di ricerca e innovazione.
La ragione è evidente: nel contesto attuale, anche un Paese con la solidità della Svizzera non può permettersi l’isolamento. Le dinamiche globali e le interconnessioni economiche rendono sempre più difficile sostenere una posizione autonoma senza forti alleanze strutturali.
La riflessione è inevitabile: se anche la Svizzera è costretta a rientrare nei processi europei, può davvero San Marino permettersi di restare ancora fuori da un accordo strutturato con l’Unione?
La Repubblica di San Marino, pur nella sua dimensione ridotta, è strettamente legata all’Italia e all’Unione Europea sotto il profilo economico, sociale e culturale. L’assenza di un accordo pieno rischia di tradursi in marginalizzazione, perdita di competitività, difficoltà nell’attrarre investimenti e nel partecipare ai principali strumenti di cooperazione e finanziamento europei.
Restare fuori significherebbe rinunciare a opportunità cruciali come Horizon Europe, Erasmus+, i fondi per la transizione digitale e verde, e l’accesso diretto a circuiti decisionali che influenzano anche il nostro territorio.
L’idea che l’accordo con l’UE rappresenti un rischio per la sovranità appare sempre più anacronistica. Al contrario, l’integrazione europea costituisce una garanzia di crescita, stabilità e presenza attiva nei contesti decisionali che contano. Non esserci, significa subire decisioni prese altrove, senza possibilità di incidere.
La finestra per una partecipazione da protagonisti è ancora aperta. Ma il tempo per agire si sta riducendo rapidamente.