
La
Confederazione Democratica dei Lavoratori Sammarinesi denuncia il
gravissimo episodio di violenza di genere accaduto nella mattinata di giovedì. Una
dipendente di una azienda sammarinese è stata
brutalmente aggredita da un collega di lavoro. L’uomo le ha prima
stretto le mani intorno al collo, cogliendola di sorpresa, fino a farle quasi perdere i sensi e poi, all’intervento dei colleghi per fermarlo, l’ha
spinta contro un macchinario, causandole un trauma
alla testa.
La 62enne, in stato di stato di semincoscienza, è stata poi soccorsa dai dipendenti che hanno chiamato il 118. La donna è stata trasportata in Pronto Soccorso dove è stata giudicata guaribile in 6 giorni.
Sul luogo dell’aggressione è poi intervenuta la Gendarmeria per raccogliere le testimonianze dell’accaduto. Tra loro anche l’aggressore, che dopo la violenza, pare abbia continuato a lavorare fino a fine turno, senza che venisse preso alcun provvedimento nei suoi confronti.
La CDLS auspica che i titolari dell’impresa prendano al più presto provvedimenti: non è accettabile un comportamento di questo genere, quasi a tollerare una vicenda che va invece tempestivamente urlata e condannata con forza!
Il silenzio su questi fatti è deprecabile e contrasta con l’impegno a fare emergere e combattere questo odioso fenomeno.
Massima solidarietà e appoggio alla vittima, lavoratrice frontaliera, che si è già rivolta alla Gendarmeria per sporgere denuncia.
Come non bastasse l’episodio già gravissimo di per sé, il tutto si è consumato su un luogo di lavoro, davanti a testimoni, a ribadire come la violenza di genere sia un fenomeno sempre più presente nella nostra realtà e per questo vada con maggior forza contrastato.
Lo sconcerto della CDLS è soprattutto per la reazione dell’azienda, che non ha preso alcun provvedimento tempestivo nei confronti dell’aggressore, evitando di allontanarlo subito dal posto di lavoro.
Fatto che avviene proprio nel momento in cui si discute del fenomeno di violenza di genere nel tavolo tecnico conseguente alla firma del “Piano Nazionale Pluriennale sull’eliminazione della violenza, delle molestie e delle discriminazioni nel mondo del lavoro”.
Alla luce dell’aumento dei casi in famiglia o sul lavoro in territorio, l’Authority per le Pari Opportunità ha chiesto la modifica della normativa e tra le proposte, anche quella condivisa dalla CSU, che prevede proprio l’allontanamento dell’aggressore dal luogo di lavoro.
Un atto dovuto per CDLS: “Seguiremo l’evolvere della vicenda con attenzione. Pronti a dare alla lavoratrice tutta l’assistenza necessaria. Chiediamo alle autorità preposte di fare piena luce, nella massima trasparenza, e ribadiamo la necessità di lavorare insieme per una cultura della prevenzione e nel perseguire gli atti di violenza”.
Quanto accaduto evidenzia inoltre l’importanza di monitorare, ai fini della prevenzione, il clima aziendale all’interno delle singole imprese.
Il commento della
Segreteria di Stato per il Lavoro – La Segreteria di Stato per il Lavoro esprime la più ferma condanna e la più profonda solidarietà alla lavoratrice, vittima di un inqualificabile atto di violenza di genere perpetrato sul luogo di lavoro, come denunciato dalle organizzazioni sindacali. Un episodio di tale brutale inaudita violenza non solo scuote la coscienza civile, ma riafferma con drammatica urgenza la necessità improrogabile di contrastare ogni forma di violenza contro le donne, in qualsiasi contesto si manifesti.
“Quanto avvenuto è intollerabile,” dichiara il
Segretario di Stato per il Lavoro, Alessandro Bevitori.
“Ogni ambiente lavorativo deve essere un santuario di sicurezza, rispetto e dignità per tutte le persone, in particolare per le donne, che troppo spesso sono ancora bersaglio di inaccettabili prevaricazioni. La violenza di genere, quando si manifesta nel contesto professionale, non solo lede la persona, ma mina i fondamenti stessi della nostra convivenza civile e i principi di equità. Seguiamo con la massima attenzione l’evoluzione della vicenda e nutriamo piena fiducia nell’operato delle autorità competenti affinché facciano piena luce sui fatti, garantendo trasparenza e giustizia. È imprescindibile che la magistratura possa ricostruire con meticolosità l’accaduto, fornendo il quadro probatorio necessario per ogni successiva determinazione e per tutelare appieno la vittima.”
La Segreteria di Stato accoglie con serietà le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali in merito alla gestione dell’episodio da parte dell’impresa coinvolta e alla necessità di adottare prontamente misure risolutive in situazioni analoghe. La tutela della sicurezza e del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori rimane una prerogativa ineludibile per questa Segreteria. In tal senso, il dibattito in corso nell’ambito del tavolo tecnico, che si inserisce nel più ampio contesto del “Piano Nazionale Pluriennale sull’eliminazione della violenza, delle molestie e delle discriminazioni nel mondo del lavoro”, assume una rilevanza ancora più stringente.
L’esigenza di aggiornare gli strumenti normativi e operativi per contrastare con maggiore incisività tali fenomeni, e in particolare la violenza di genere, è manifesta. Le proposte di modifica della legislazione vigente, incluse quelle che prevedono l’allontanamento cautelare dell’aggressore dal posto di lavoro, sono oggetto di attenta disamina. Saranno valutate con la massima ponderazione, considerando tutti gli aspetti giuridici e sociali pertinenti, al fine di garantire risposte adeguate e, al contempo, calibrate. L’obiettivo primario è rafforzare il sistema di protezione, scongiurando qualsiasi tolleranza nei confronti di comportamenti violenti e discriminatori e assicurando che le donne possano svolgere il proprio lavoro in piena serenità.
La Segreteria di Stato per il Lavoro ribadisce il proprio impegno a collaborare con tutte le parti sociali e datoriale e le istituzioni preposte per promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione, affinché episodi inqualificabili come quello denunciato non abbiano più a ripetersi. La vigilanza costante sul clima aziendale e l’implementazione di azioni mirate alla prevenzione della violenza e delle molestie, con particolare attenzione alla dimensione di genere, sono passaggi ineludibili per edificare un futuro lavorativo più equo, sicuro e rispettoso per tutti, ma soprattutto per le donne.