
La riforma IGR proposta dal Segretario di Stato alle Finanze colpisce ancora una volta lavoratori dipendenti e pensionati, aumentando la pressione fiscale proprio su chi ha redditi certi e tracciabili.
Anziché intervenire sul sommerso, sull’evasione e sui grandi debitori (anche all’estero), si sceglie, come sempre, la via più semplice: colpire i cittadini onesti.
Prima di chiedere loro un solo euro in più, secondo RETE, lo Stato dovrebbe occuparsi di recuperare i tanti crediti non riscossi, far emergere il sommerso e razionalizzare la spesa pubblica.
Stanno facendo tutto il possibile – ad esempio – per ridurre gli interessi sul debito? Le spese delle Segreterie di Stato stanno diminuendo o, come la pressione fiscale, continuano ad aumentare?