Canti verso l’ISS, Rondelli alla DGFP? Oppure si spacchettano i poteri per accontentare tutti? Caos totale nella maggioranza.
La bomba è esplosa. Le nomine ai vertici dell’ISS stanno mandando in tilt la maggioranza, creando un effetto domino che ha il sapore di una crisi politica. E noi l’avevamo detto: la questione sanità non è tecnica. È potere puro.
Il nome che agita le notti dei Segretari di Stato è uno solo: Manuel Canti. Attuale Direttore Generale della Funzione Pubblica, figura solida, silenziosa ma potentissima, amatissimo dai big democristiani, e colui che in questi anni ha tenuto insieme il sistema. Ora, è lui il principale candidato alla Direzione Amministrativa dell’ISS.
Ed è qui che tutto si complica. Perché se Canti si sposta all’ISS, come molti danno ormai per certo, si libera la DGFP. Un posto chiave. Cruciale. La DGFP non è solo una direzione: è la cabina di regia della macchina pubblica, quella che gestisce il personale, controlla, programma, firma e indirizza.
Chi prenderà il suo posto? Il nome che gira con più insistenza è quello di Paolo Rondelli, uomo d’esperienza e di peso. Ma qui si apre una spaccatura: Rondelli entrerebbe con gli stessi poteri di Canti? Con lo stesso controllo pieno sulla macchina pubblica?
Oppure – ed è questa l’ipotesi che sta dividendo la maggioranza – si scrive un nuovo decreto per “spacchettare” la DGFP? Separando funzioni, riducendo poteri, distribuendo il controllo tra più figure. Un’operazione per accontentare tutti, per non scontentare nessuno. Ma che rischia di rendere tutto più lento, più opaco, più inefficace.
Il punto è tutto qui. Non c’è una vera discussione sulla sanità, sulle riforme, sui diritti dei pazienti. C’è solo una battaglia per il controllo. ISS e DGFP sono i due cuori pulsanti della Repubblica. Spostare Canti significa riscrivere gli equilibri, togliere una figura di garanzia e un vero professionista della macchina pubblica. Per cosa fare?
Nel frattempo, come raccontano anche San Marino RTV e Libertas.sm, in Congresso di Stato si alza la tensione. Le riunioni diventano scontri. Le alleanze traballano. C’è chi preme per Rondelli con pieni poteri. C’è chi lo accetta solo a patto che si ridimensioni la DGFP. E c’è chi teme che una mossa sbagliata possa far saltare tutto.
E i cittadini? E la sanità? Ultimi a essere considerati.
Il toro è scappato, la maggioranza si affanna a rincorrerlo, ma senza una direzione chiara rischia di farsi travolgere.