Il calendario segna una data cruciale per la Banca di San Marino: il 12 aprile. In quel giorno, l’assemblea dei soci dell’Ente Cassa di Faetano, forte di una partecipazione che supera il 91% del capitale, si troverà di fronte a una scelta che potrebbe ridisegnare gli assetti proprietari dell’istituto.
Sul tavolo c’è la proposta di modificare lo statuto, eliminando il vincolo che attualmente fissa al 51% la soglia minima di proprietà. Un via libera che spalancherebbe le porte all’ingresso di un investitore esterno, potenzialmente in grado di assumere il controllo della banca.
Questa ipotesi è il risultato di una trattativa condotta da tempo dai vertici dell’Ente Cassa, con l’obiettivo dichiarato di infondere nuova solidità e stimolare la crescita della BSM. Tuttavia, l’operazione non raccoglie consensi unanimi. Un fronte di soci si è schierato apertamente contro, lanciando un appello per scongiurare questo scenario. La loro proposta alternativa punta su un finanziamento soci a cinque anni, visto come una soluzione ponte per poi individuare un investitore “di alto standing” che salvaguardi l’indipendenza e la stabilità dell’istituto.
L’assemblea del 12 aprile si configura quindi come un vero e proprio spartiacque, destinata a definire la direzione che la Banca di San Marino intraprenderà. Nel tentativo di placare le preoccupazioni, il Presidente dell’Ente Cassa di Faetano, Marco Beccari, ha assicurato che durante l’incontro verranno forniti tutti i dettagli relativi al potenziale investitore. L’unica informazione trapelata finora lo descrive come un soggetto europeo con una presenza consolidata in diversi paesi dell’UE.
Beccari ha inoltre voluto rassicurare sul futuro dei posti di lavoro e sul mantenimento della vocazione territoriale della banca, elementi che l’investitore si sarebbe impegnato a preservare. “Nulla è già deciso”, ha ribadito con chiarezza il Presidente, sottolineando che l’ultima parola sull’intera operazione spetterà comunque a Banca Centrale, chiamata a esprimersi sull’affidabilità e la serietà del soggetto interessato.
La tensione è palpabile e l’esito dell’assemblea del 12 aprile è tutt’altro che scontato. San Marino attende di conoscere il destino della sua storica banca.