E’ arrivata la sentenza che vedeva imputati gli ex vertici di Banca Cis: quattro persone sono state ritenute colpevoli, mentre sei sono state assolte. La condanna più pesante è stata inflitta all’ex Direttore Generale e Amministratore Delegato Daniele Guidi, che dovrà scontare 4 anni e 8 mesi di reclusione, oltre all’interdizione e a una multa di 12 mila euro. Guidi è stato giudicato responsabile di amministrazione infedele, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza.
Per gli stessi reati, il Commissario della Legge Adriano Saldarelli ha condannato l’ex presidente della banca Massimo Merlino a 3 anni di prigione, con interdizione e una multa di 6mila euro. Anche gli ex membri del Consiglio di Amministrazione Enzo Barbucci e Vincenzo Ferrini hanno ricevuto una condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione, con interdizione e una multa di 3mila euro ciascuno.
I quattro imputati riconosciuti colpevoli dovranno risarcire i danni all’Eccellentissima Camera, alla Sga ex Bns e a Banca Centrale, oltre a farsi carico delle spese processuali e di quelle sostenute dalle parti civili.
Sono stati invece assolti gli ex consiglieri di amministrazione Pier Paolo Fabbri e Marco Micoccisono, “perché non consta abbastanza della colpevolezza”. Assoluzione piena, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, per i membri del collegio sindacale Simona Burzoni, Andrea Albertini e Stefano Semprini, così come per Alessia Scarano della società di revisione.
La sentenza ha sostanzialmente accolto le richieste del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, che aveva sollecitato cinque condanne e cinque assoluzioni. Le parti civili e gli imputati assolti hanno espresso soddisfazione per l’esito del processo. Simona Burzoni e Andrea Albertini hanno manifestato apertamente la loro gioia subito dopo la lettura del verdetto, che ha posto fine a un lungo e difficile periodo. Come è noto, il coinvolgimento in un procedimento giudiziario rappresenta sempre un peso, indipendentemente dall’esito.
Per i quattro imputati condannati è quasi certo il ricorso in appello.