Le organizzazioni sindacali sammarinesi intervengono con una nota congiunta per contestare alcune affermazioni relative alla riforma dell’imposta generale sui redditi, diffuse nei giorni scorsi da un commercialista italiano, descritto come consulente dell’“Associazione Frontalieri Italia San Marino”. Secondo le tre sigle, “ci risultano incomprensibili le ragioni per le quali un commercialista italiano, peraltro consulente della neonata Associazione Frontalieri Italia San Marino, si sia sentito in dovere di pubblicare informazioni infondate in merito agli effetti della riforma IGR approvata dal CGG per i lavoratori frontalieri che, a suo dire, manterrebbero caratteristiche discriminatorie”.
La presa di posizione riguarda tre punti specifici citati dal professionista, che i sindacati ritengono necessario chiarire. Il primo riguarda il tema delle detrazioni familiari: “‘Niente più detrazioni per familiari e figli a carico’: l’articolo della riforma IGR in materia ha unicamente riproposto la legge esistente, correggendo alcune imprecisioni. Tali detrazioni spettano ai soli residenti anche oggi e quindi non cambia nulla”.
Il secondo chiarimento riguarda la detrazione di 100 euro per i redditi più bassi. Nella nota si puntualizza che “‘abolizione delle detrazioni d’imposta di 100 euro per i redditi imponibili fino a 15.000 euro …., per i frontalieri’: viene abrogata (PER TUTTI) e sostituita (PER TUTTI) dalla ‘quota detrazione no SMAC’ di importo decrescente, che si azzera oltre 16.720 euro imponibili. L’affermazione del Dott. Benaglia è quindi sbagliata”.
La terza osservazione riguarda il funzionamento della SMAC card nella riforma fiscale, tema su cui le organizzazioni sindacali non nascondono alcune riserve di principio rispetto al meccanismo, ma respingono l’accusa di disparità di trattamento: “Le spese fatte con la Smac diventano detrazioni e non più deduzioni e con limiti molto ridotti, trattamento di sfavore nei confronti dei lavoratori frontalieri”: pur non condividendo il meccanismo degli sconti fiscali in base ai consumi in territorio, sia per quanto concerne la libertà di spendere i propri soldi dovunque ciascuno lo ritenga più conveniente, sia perché i non residenti sono più penalizzati, in termini di effettiva possibilità di ‘fare spesa’ a San Marino, il cambio da deduzioni a detrazioni non ha introdotto alcuna discriminazione, visto che la regola è uguale per tutti”.
Il comunicato riconosce tuttavia che l’impatto fiscale cambierà per chi utilizza poco la card: “corrisponde però a verità il fatto che chi smacca poco o niente sosterrà maggiori imposte, come abbiamo già avuto modo di affermare; tuttavia, il dott. Benaglia argomenta le proprie tesi con tabelle del tutto infondate, che abbiamo il dovere di smentire”. A sostegno della loro posizione, i sindacati richiamano le simulazioni allegate alla nota, calcolate “comprensive dell’aumento dello 0,50% dei contributi FONDISS previsto per il 2026” e che mostrerebbero come gli effetti reali differiscano in modo significativo rispetto a quelli ipotizzati dal professionista.
Nella parte conclusiva, si evidenzia come l’utilizzo della SMAC diventerà più rilevante con la nuova normativa: “dal 2026, sarà possibile utilizzare le detrazioni SMAC in maniera personalizzata, ovvero sulla base di quanti consumi possano oggettivamente essere tracciati a San Marino”. Dai primi riscontri, spiegano le sigle, è emersa una grande variabilità nelle abitudini di spesa dei lavoratori: “alcune persone consumano poco o nulla in territorio, mentre molte altre non hanno la buona abitudine di passare la SMAC ad ogni acquisto: ora c’è una ragione in più per farlo”.
L’appello finale è alla cautela e alla verifica delle informazioni: “invitiamo ciascuno a fare attenzione alle notizie che circolano e a rivolgersi a chi è competente in materia di leggi sammarinesi: le fake news possono arrivare anche da professionisti che paiono ben informati”.




