È terminato senza condanna il processo che vedeva imputata una 43enne ungherese, attiva per anni come escort di lusso nella provincia di Rimini, accusata di aver omesso di dichiarare al Fisco circa cinque milioni di euro di compensi. La donna, difesa dall’avvocato Stefano Caroli, vive oggi a Dubai, dove si sarebbe ritirata dopo aver lasciato la professione.
Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di due anni e tre mesi di reclusione, ma la durata del procedimento – protrattosi per tre anni – ha portato alla prescrizione del reato. L’inchiesta aveva preso il via nel 2015, quando la Guardia di Finanza aveva ricostruito i redditi mai dichiarati della donna, formalmente riconducibili alla sua attività di accompagnatrice.
A innescare le indagini era stata una vecchia causa del 2014, nella quale la donna era imputata per furto ai danni di un cliente. Per difendersi, aveva dichiarato di non aver avuto alcun bisogno di quei 500 euro, dal momento che sul suo conto in banca possedeva quasi un milione di euro guadagnati con il suo lavoro. La frase, pronunciata davanti ai giudici, aveva insospettito la Procura, che aveva disposto ulteriori accertamenti.
Le verifiche delle Fiamme Gialle avevano permesso di individuare un conto corrente a San Marino con un saldo a sei zeri. Seguendo la pista del denaro, gli inquirenti avevano ricostruito un flusso di capitali trasferiti da San Marino a Montecarlo e infine agli Emirati Arabi, dove la donna si è poi stabilita. I cinque milioni contestati rappresentavano, secondo la ricostruzione dell’accusa, l’imponibile non dichiarato ai fini fiscali.
Negli atti del processo emergeva anche il profilo di una figura molto nota nel suo ambiente: una professionista del lusso, con una clientela composta da imprenditori, manager, professionisti e sportivi. Le tariffe partivano da 500 euro a incontro, ma in alcuni casi raggiungevano i cinquemila euro per un fine settimana, con guadagni giornalieri che potevano toccare i diecimila euro.
Con la dichiarazione di prescrizione, il procedimento si è quindi concluso senza sentenza di condanna, estinguendo ogni responsabilità penale nei confronti dell’imputata.




