San Marino, quattro anni di lotta alla violenza: i dati chiave della Relazione 2025 dell’Authority Pari Opportunità

da | 26 Nov 2025

La Repubblica di San Marino chiude il quadriennio 2021–2025 con un sistema più solido e reattivo nel contrasto alla violenza di genere. Lo testimonia la Relazione di fine mandato dell’Authority Pari Opportunità (ricevuta nella giornata del 25 novembre dall’Ecc. Reggenza), che fotografa riforme, risultati e criticità ancora aperte, accompagnando la lettura con dati aggiornati.

Un sistema riformato: introdotti due percorsi e la reperibilità h24

La riforma più incisiva arriva nell’ottobre 2024 con il Decreto 161, che introduce due percorsi distinti di attivazione:
penale, per i reati procedibili d’ufficio o a querela;
civile/sociale, per tutti gli altri casi.

Una distinzione che supera anni di sovrapposizioni e ritardi. Il Decreto stabilisce anche la reperibilità sociale h24, oggi norma strutturale: ogni emergenza deve essere gestita immediatamente da personale formato.

Centro di Prima Emergenza: 5 accoglienze nel primo anno

Dal 2024 San Marino dispone per la prima volta di un Centro di Prima Emergenza, che ha registrato:
5 accoglienze nel primo anno di attività,
0 nel 2025, dato che non indica un calo dei casi, ma una necessità di rendere più uniformi le procedure di attivazione.

Il Centro resta un presidio fondamentale per le prime 24–72 ore di messa in sicurezza.

Tutela dei minori: procedure più rapide e uniformi

La Relazione segnala un cambio di passo nella protezione dei minori. Oggi, in caso di rischio acuto, la Tutela Minori può disporre collocazioni protette immediate, con obbligo di comunicazione al Giudice Tutelare entro 24 ore.
Il registro delle famiglie affidatarie è stato formalizzato, ma non è ancora pienamente operativo: una delle priorità del prossimo ciclo.

La fotografia del fenomeno nel 2025: quasi il 90% delle vittime sono donne

Il 2025 conferma un dato purtroppo costante: quasi il 90% delle vittime sono donne, spesso con un’età intorno ai quarant’anni. La violenza non è soltanto fisica, ma si manifesta sempre più attraverso forme psicologiche, persecutorie e legate allo stalking, che costituiscono oggi una parte rilevante delle segnalazioni.
Le richieste di intervento arrivano principalmente dalle Forze dell’Ordine e dal Pronto Soccorso, che restano i principali punti di intercettazione del rischio.

Preoccupa l’impatto sui figli: nel 2025 la Tutela Minori ha intercettato 28 bambini e adolescenti coinvolti in episodi di violenza domestica. Il dato più allarmante riguarda il contesto familiare: quasi la metà ha assistito direttamente alla violenza in casa, spesso esercitata dal padre o dal partner della madre.
Sul fronte giudiziario, negli ultimi tre anni sono stati registrati 222 reati legati alla violenza, con una prevalenza di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.

Numero antiviolenza: verso una gestione diretta dei servizi sociali

Il numero verde 0549 994800, attualmente gestito dalla Centrale Interforze, secondo le valutazioni dell’Authority dovrebbe passare alla gestione diretta degli assistenti sociali reperibili, per ridurre i tempi di attivazione.
La transizione è prevista entro marzo 2026.

Violenza nei luoghi di lavoro: le vittime sono in larga maggioranza donne

Per la prima volta, la Relazione include i dati raccolti dalle organizzazioni sindacali sulle molestie e violenze nei luoghi di lavoro.
Dai contributi emerge che:
le vittime sono prevalentemente donne,
– i casi riguardano soprattutto violenza psicologica, verbale e sessuale,
– la maggior parte degli episodi avviene nel settore privato,
– molte lavoratrici evitano la denuncia per timore di ripercussioni sulla carriera o sul posto di lavoro.

I numeri confermano un fenomeno strutturale, ancora in larga parte sommerso.

Sport e tutela degli atleti: manca un protocollo unico nazionale

Nel settore sportivo, la prima bozza di un protocollo antiviolenza risale al 2023, ma nel 2025 alcune federazioni hanno elaborato autonomamente un documento interno.
Manca però un protocollo nazionale che coinvolga:
– società federate e non federate,
– attività extrascolastiche,
– scuole.

Una lacuna che rischia di lasciare senza tutela situazioni sensibili, soprattutto quando coinvolgono minori.

Supporto psicologico e legale: grande potenzialità, poco utilizzo

Dal 2023 è attivo un protocollo con l’Ordine degli Psicologi per percorsi agevolati di psicoterapia. Nonostante questo:
– sono arrivate solo 2 richieste tramite il canale convenzionato,
a fronte di un numero di segnalazioni molto più elevato.

L’Authority invita a potenziare la comunicazione del servizio.
Sul fronte legale, è in definizione il protocollo che garantirà assistenza giudiziaria gratuita, previsto entro il 2026.

Le criticità aperte: quattro priorità per il prossimo ciclo

La Relazione individua alcuni nodi irrisolti, che richiederanno continuità istituzionale:
– attivare la reperibilità psicologica h24;
– completare il registro delle famiglie affidatarie protette;
– aggiornare i protocolli operativi dell’ISS;
– riorganizzare il numero nazionale antiviolenza per una risposta più tempestiva.

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