Le Segreterie di Stato per gli Affari Esteri e per la Sanità hanno espresso soddisfazione per il nuovo incarico ottenuto dalla presidente del Comitato Sammarinese di Bioetica, prof.ssa Luisa Maria Borgia. Nel comunicato diffuso nella giornata odierna, i due dicasteri annunciano la nomina internazionale della docente, sottolineandone il significato per l’intero settore bioetico sammarinese. “Le Segreterie di Stato per gli Affari Esteri e per la Sanità si congratulano con la presidente del Comitato Sammarinese di Bioetica, Prof.ssa Luisa Maria Borgia, per la sua elezione al ruolo di vicepresidente del Comitato direttivo per i diritti umani nei settori della biomedicina e della salute (CDBIO) del Consiglio d’Europa.”
Nel testo viene evidenziato come l’elezione sia avvenuta senza voti contrari, a conferma del riconoscimento internazionale maturato negli anni. “La nomina, avvenuta all’unanimità, premia il costante lavoro del Comitato di Bioetica sammarinese e fa seguito alla precedente elezione del 2022 a membro del Bureau del CDBIO e alla presenza nel Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa fin dal 2012.”
La nota prosegue richiamando l’apprezzamento che la comunità scientifica ha manifestato verso l’attività svolta dal Comitato Sammarinese. Il lavoro condotto negli ultimi anni, si legge nel comunicato, ha riguardato temi particolarmente rilevanti nel panorama internazionale, con attenzione costante alle implicazioni etiche in ambito sanitario e biomedico. “Negli ultimi anni la comunità bioetica internazionale ha riconosciuto il valore del Comitato Sammarinese, che si è distinto per l’approfondimento di temi innovativi, dalla tutela dei più vulnerabili alla bioetica delle catastrofi, dai diritti delle persone con disabilità e il diritto all’oblio oncologico, fino alla dignità dei cadaveri e all’equità di accesso alla salute per le donne.”
La nomina della prof.ssa Borgia viene quindi interpretata come un risultato che consolida il ruolo della Repubblica di San Marino all’interno del Consiglio d’Europa nel campo dei diritti umani applicati alla biomedicina, confermando un percorso istituzionale ormai decennale.




