San Marino: il caldo estremo sul lavoro sta per tornare, “non possiamo più ignorarlo”

da | 16 Mar 2025

Ogni anno l’emergenza caldo si ripresenta senza che vengano adottate misure concrete per contrastarla. Le ondate di calore che colpiscono San Marino non rappresentano solo un disagio temporaneo, ma costituiscono una minaccia reale per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Secondo la Segretaria Generale dell’USL, Francesca Busignani, non si può più ignorare il fatto che, a causa del caldo estremo, ogni anno si mette a rischio la salute di chi lavora all’aperto e di chi opera in ambienti non adeguatamente protetti. Negli anni passati, il problema è stato sollevato in diversi incontri con le Istituzioni, nel tentativo di portare l’attenzione su un fenomeno che è ormai diventato sistemico. Tuttavia, nonostante le discussioni, alle parole non sono seguite azioni concrete.

Ogni estate si ripresenta lo stesso scenario: lavoratori costretti a sopportare temperature insostenibili in ambienti spesso privi di protezioni adeguate e senza accesso a misure basilari come acqua fresca o pause sufficienti. Una situazione che, secondo l’USL, non può continuare. L’organizzazione sindacale ritiene che la salute dei lavoratori non possa essere messa in secondo piano. Il caldo estremo, se non gestito correttamente, può avere gravi conseguenze per chi è esposto per lunghi periodi a temperature elevate. A livello globale, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e altre organizzazioni internazionali, come la CES e l’ITUC, hanno già evidenziato i rischi legati alle alte temperature, ma le misure adottate finora risultano insufficienti. Anche a San Marino è necessario fare di più e con urgenza.

L’Unità di Medicina e Igiene del Lavoro dell’ISS ha pubblicato lo scorso anno un opuscolo sulla “Valutazione e prevenzione del rischio da stress termico negli ambienti di lavoro”, contenente linee guida importanti per aziende e lavoratori. Un’iniziativa utile che ha rappresentato un primo passo verso una maggiore consapevolezza del problema e un supporto pratico per ridurre i rischi legati al caldo estremo. Tuttavia, l’USL sottolinea che non ci si può fermare qui: è fondamentale che queste linee guida non restino semplici raccomandazioni, ma vengano affiancate da norme che le trasformino in misure concrete per proteggere i lavoratori.

Secondo l’USL, è necessario adottare misure normative precise che impongano soluzioni efficaci per prevenire e contrastare gli effetti del caldo estremo nei luoghi di lavoro. Le leggi devono garantire ambienti sicuri, con una corretta gestione del rischio termico. Questo implica non solo la climatizzazione degli ambienti chiusi e la creazione di spazi freschi e protetti per chi lavora all’aperto, ma anche il miglioramento generale delle condizioni di sicurezza. L’USL suggerisce inoltre l’introduzione della cassa integrazione per caldo eccessivo, da applicare quando le temperature superano i 35 gradi, considerando anche le temperature percepite.

Il caldo estremo non è solo un disagio, ma un rischio concreto. Studi hanno dimostrato che l’esposizione a temperature elevate può aumentare il rischio di incidenti sul lavoro fino al 10%. Un dato allarmante che non può essere ignorato. Se non vengono adottate misure preventive adeguate, il rischio di infortuni e malattie legate al calore aumenterà in modo significativo.

Per questo motivo, l’USL ritiene necessario un incontro urgente con la Segreteria di Stato competente. È imprescindibile discutere, anche con le altre organizzazioni sindacali, soluzioni che permettano di attuare misure concrete per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori prima dell’arrivo dell’emergenza estiva. Non si può arrivare all’estate senza che chi ha il compito di emanare leggi abbia preso decisioni definitive e promulgato norme attuative. È essenziale affrontare questa problematica con la massima urgenza, prima che si trasformi, ancora una volta in un problema irreparabile.

L’USL si conferma determinata a difendere il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. L’organizzazione sindacale auspica che la Segreteria di Stato preposta, che finora ha dimostrato sensibilità verso le questioni di salute, continui su questa linea, organizzando tempestivamente un Tavolo di confronto, senza la necessità di ulteriori solleciti.

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