Il confronto sulla riforma dell’Imposta Generale sui Redditi (IGR) entra in una fase decisiva. Dopo una serie di incontri politici, il dibattito si è ora spostato su un piano più tecnico, con l’obiettivo di trovare un punto d’intesa tra Governo, Maggioranza e organizzazioni sindacali.
Tra i principi condivisi, emerge la volontà di mantenere “la proporzionalità della quota Smac e delle corrispondenti detrazioni senza distinzioni in base alla residenza”, un criterio che rappresenta la base della controproposta unitaria di CSdL, CDLS e USL. Le stesse forze di maggioranza avevano definito questi principi come “equilibrati”, riconoscendone il valore di sintesi nel confronto tra le diverse posizioni in campo.
Dopo giorni di incontri serrati, i tre Segretari Generali hanno riferito all’Attivo dei Quadri, riuniti a Fiorentino, di “un clima costruttivo che può portare alla necessaria condivisione”. Una riunione molto partecipata, segno di una base sindacale compatta e attenta, che continua a rappresentare il motore dell’azione delle sigle insieme ai due scioperi generali promossi nelle scorse settimane.
Tuttavia, ora è il tempo a dettare il passo del confronto. Le organizzazioni sindacali registrano un’apertura da parte della Segreteria Finanze, dopo quella già espressa dalla Maggioranza sabato scorso. All’orizzonte, però, si avvicina la convocazione della seduta consiliare che dovrà affrontare il progetto di legge in seconda lettura.
Secondo alcune indiscrezioni, la data ipotizzata per l’approdo in Aula sarebbe quella del 29 ottobre. Ma se da un lato Governo e Maggioranza promettono emendamenti nel segno dell’equità, della tutela dei redditi medio-bassi e dell’eliminazione di ogni discriminazione tra lavoratori, dall’altro resta l’incognita sui tempi.




