Rifiuti: ecco come cambierà la raccolta a San Marino. Approvato un ordine del giorno in Commissione IV

da | 27 Nov 2025

Al centro della seduta pomeridiana della Commissione Permanente IV di giovedì 27 novembre vi è il dibattito legato al riferimento dei Segretari di Stato con delega ai rapporti con l’AASS e con delega a Territorio e Ambiente, Alessandro Bevitori e Matteo Ciacci, sul sistema di raccolta dei rifiuti.

QUI IL REPORT INTEGRALE A CURA DI ASKANEWS

Dopo la relazione del Segretario Bevitori (illustrata nella seduta mattutina), i lavori proseguono con l’intervento del Segretario Ciacci. Ciacci ha sostenuto che il lavoro svolto sia “estremamente produttivo e funzionale” e ha illustrato la linea seguita: “un porta a porta integrato su tutto il territorio dando continuità a quello che stiamo già facendo nei castelli dove il porta a porta è già presente, incrementando il porta a porta su tre frazioni – l’indifferenziato, l’organico e plastica e metalli – per quanto invece riguarda gli altri castelli di pertinenza, e incrementiamo il lavoro riguardante le isole ecologiche, quindi un sistema integrato fra il porta a porta e le isole ecologiche”.  Ha inoltre ribadito che l’obiettivo è arrivare al 70% di differenziata, in linea con gli accordi con la Regione Emilia-Romagna. Durissima la reazione di Matteo Casali (RF), che si è detto “allibito” e ha contestato l’assenza di una vera scelta operativa dopo un anno di discussioni: “Non è per niente chiaro quello che voi proponete”. “Perché si sceglie di fare quello che i numeri non dicono?” domanda Casali, sostenendo di avere la “spiacevolissima sensazione che qui sotto ci sia un qualche cosa che coi rifiuti non c’entra niente”, evocando pressioni politiche interne, ego e possibili interessi economici. Ha inoltre denunciato l’assenza del direttore AASS e il fatto che “non si parla più di tariffa puntuale”. A difendere la linea della maggioranza è stato Vladimiro Selva (Libera), che ha giudicato “eccessivo” il tono di Casali, ricordando le passate resistenze politiche alla piena adozione del porta a porta e spiegando che un compromesso è necessario per tenere conto anche delle preoccupazioni dei cittadini: “Per arrivare a spostare questo Paese dal 30% al 70% (…) ci si assumeranno delle responsabilità”. Selva ha difeso l’approccio graduale ma orientato alla tariffa puntuale: “Tutti gli scenari sono fatti prevedendo comunque la possibilità di applicare una tariffa puntuale”, sottolineando che si tratta della vera leva per aumentare ulteriormente la differenziazione. Ha inoltre richiamato la necessità di aderire al CONAI, poiché oggi “i nostri cittadini pagano prima (…) e poi ripaghiamo come Paese per smaltire cose che abbiamo già acquisito”. Anche Miriam Farinelli (RF) ha espresso “indignazione”, denunciando che “abbiamo perso un anno e non abbiamo portato a casa niente” e definendo la proposta una “pastrocchiata nuova soluzione”. Emanuele Santi (Rete) ha criticato la mancanza di indicazioni chiare: “Volevamo sapere cosa volete fare sui rifiuti. Non ci avete detto assolutamente niente”. Ha ipotizzato che vi sia “l’interesse politico di mantenere questo stato delle cose” e ha evidenziato che senza accordi con i consorzi “tutto quello che viene differenziato poi va bruciato”, denunciando che si spende due volte: per raccogliere e per smaltire. Gian Carlo Venturini (PDCS) ha richiamato l’urgenza del tema e la necessità di soluzioni pragmatiche. “Se da una parte un terzo del territorio da alcuni anni sta già facendo raccolta differenziata su sei/cinque frazioni, la valutazione che si stava facendo è intanto dividere le due frazioni principali, che sono quella dell’indifferenziato e quella dell’organico, e le altre demandarle alle isole ecologiche.  Questo comporta intanto un intervento che migliora sicuramente la quota di differenziata, che oggi è intorno al 40%”. Ha inoltre insistito sulla tariffa puntuale per evitare che “chi è virtuoso alla fine paga come quello che non è virtuoso” e sulla necessità di centri di raccolta distribuiti meglio sul territorio. Guerrino Zanotti (Libera) ha contestato l’indignazione dell’opposizione, ricordando che l’ordine del giorno di un anno fa non prevedeva scadenze e che ora “si è arrivati a una sintesi”: estendere il porta a porta a tre frazioni nei Castelli più popolosi, con introduzione graduale della tariffazione puntuale. Ha escluso che ci sia un tentativo di mistificazione e ha parlato di un “punto di svolta”. Infine il Segretario di Stato Alessandro Bevitori ha giudicato l’intervento di Casali “quantomeno ingeneroso” e ha rivendicato che “finalmente riusciamo a partire con un sistema porta a porta su tutto il territorio”, spiegando che la scelta graduale risponde alle valutazioni tecniche e alla sensibilità della cittadinanza: “È un passaggio culturale quello che dobbiamo fare”. Bevitori ha chiesto di evitare “eccessi di critiche” proprio nel momento in cui si avvia “un grande passo” verso un sistema integrale, sostenendo che l’obiettivo finale resta quello delle cinque frazioni per tutti, accompagnato dalla tariffazione puntuale.

Al termine del dibattito viene annunciato un ordine del giorno, sottoscritto dalla maggioranza, che impegna la Segreteria di Stato al Lavoro, con delega ai rapporti con l’Azienda dei Servizi, “ad attivare le procedure per l’introduzione di una tariffa puntuale per i servizi di igiene urbana, superando l’attuale tassa ambientale calcolata sui consumi elettrici”. Inoltre, impegna la Segreteria di Stato ad attivare la stessa Azienda dei Servizi per quanto di seguito riportato: “implementare il sistema di raccolta dei rifiuti urbani su tutto il territorio, mantenendo la raccolta domiciliare integrale (carta, organico, indifferenziato, vetro, plastica e metalli) nei Castelli di Faetano, Montegiardino, Fiorentino, Chiesanuova, Acquaviva e San Marino, ed attivando la raccolta domiciliare nei Castelli di Borgo Maggiore, Domagnano e Serravalle, mantenendo solo per questi ultimi la raccolta stradale delle frazioni di carta e cartone (CER 200101) e vetro (CER 200102)”.

“Dopo un anno, noi siamo arrivati qui oggi con una decisione sbagliata calata dall’alto.  Questo è un compromesso politico che vede capitolare due Segretari di Libera di fronte ad altri movimenti politici. Questa soluzione, guarda caso, somiglia molto a quella che era stata proposta nella scorsa legislatura dal precedente Segretario al Territorio” dice Matteo Casali (RF) nelle dichiarazioni di voto. Vladimiro Selva (Libera) rivendica la scelta della maggioranza che ha deciso di fare “gli interessi dei cittadini, di chi ritiene che i cittadini in aree molto più densamente popolate rispetto a quelle che oggi sono servite con il porta a porta potrebbero avere dei disagi. Allora, quando le cose si devono fare insieme, bisogna ascoltare anche le ragioni degli altri. Fino a questo momento, il Paese è stato fermo per dieci anni su questo fronte. Per noi è più importante arrivare a fare un gran bel passo nella direzione che secondo noi è quella giusta”.  “Di fronte a una scelta che comunque rimane ibrida, noi non possiamo accoglierla favorevolmente – spiega Emanuele Santi (Rete) -. E’ chiaro che ci sono in questo Paese due posizioni molto agli antipodi, e bisognerebbe, per dare una risposta vera e nell’interesse del Paese, spogliarsi delle tifoserie e analizzare la situazione in maniera oggettiva”.

L’ordine del giorno è messo in votazione e approvato con 9 voti favorevoli, 3 contrari, 1 non votante.

Alle 18.30 i lavori vengono interrotti.

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