Nel comunicato diffuso da RETE, il movimento interviene sul tema dell’interruzione volontaria di gravidanza alla luce dei dati presentati in Commissione Sanità nei giorni scorsi. Il testo apre con una posizione netta: “I dati presentati in Commissione Sanità negli scorsi giorni ci dicono con chiarezza che la Legge sull’IVG era indispensabile”. Secondo RETE, la normativa ha sancito la possibilità per le donne sammarinesi di accedere a un percorso sicuro e regolamentato all’interno dell’ISS, ponendo fine alla necessità di recarsi all’estero “in silenzio e di nascosto”.
Pur riconoscendo il valore della legge come avanzamento in tema di diritti, il comunicato invita a un approfondimento sulle motivazioni che portano le donne a interrompere una gravidanza. Il passaggio viene riportato integralmente: “Fermo restando l’intoccabile principio che ogni donna debba essere libera di scegliere, crediamo che la politica debba interrogarsi sulle ragioni che portano le donne a interrompere una gravidanza. Più in generale, non volere figli è una scelta davvero libera o condizionata da circostanze economiche, di lavoro o di altra natura pratica?”. RETE collega questa riflessione al dibattito sulla denatalità, ritenendo insufficiente affrontarlo senza considerare tali aspetti.
Il testo tocca anche la questione degli aborti spontanei legati agli stili di vita, richiamando l’importanza di un intervento pubblico basato su informazione e prevenzione: “Lo stile di vita si migliora con la comunicazione, la formazione e l’informazione, non demonizzando o proibendo”.
Un’altra parte rilevante del comunicato riguarda il ruolo delle scuole. RETE sostiene che l’educazione affettiva e sessuale debba essere un elemento strutturale nella formazione dei giovani, definendola “laica, libera da anacronismi e pregiudizi”. Con un riferimento al dibattito aperto in Italia, il movimento afferma: “RETE ritiene che i tempi siano maturi per aprire questo dibattito anche a San Marino”.




