“Mi permetto una sola osservazione canora: trovo che il tormentone della canzone di San Marino «Tutta l’Italia», già fastidiosissimo a Sanremo, qui è apparso ancora più molesto, una caricatura del nostro Paese peggiore di quella immaginata da «Espresso macchiato» dell’estone Tommy Cash.”
Il commento di Aldo Grasso sul Corriere della sera è un giudizio lapidario sulla presenza di San Marino all’Eurofestival.
L’artista targato San Marino è arrivato ultimo ? Un dettaglio. La vittoria invocata da qualcuno si è trasformata in un cappotto ma non ne farei un dramma.
Il punto è il famoso ritorno di immagine per il Paese. Leggere il nome San Marino con davanti un artista vestito con abiti tricolori – bandiera italiana – che canta “tutta l’Italia” che pubblicità è? E’ per l’Italia o San Marino?
San Marino è diventato poi Italia? A un telespettatore australiano, estone, polacco la differenza non penso sia percepita. San Marino è Italia all’Eurovision con buona pace della sovranità e della più antica repubblica del mondo.
Sentire poi italiani da qualche ora a San Marino che decantano le lodi del paese mi provoca un sottile fastidio e mi fa il senso di come abbiamo smarrito la dimensione di sovranità diluita nelle canzoni.
Unica cosa positiva San Marino RTV non è scesa in guerra con la Rai come ai tempi di Carlo Romeo in cui ogni Eurofestival era l’occasione per fare sportellate e mi auguro che almeno la TV abbia guadagnato qualche soldo.
Per il resto una considerazione di fondo. Mi è chiara la visione del Direttore Generale Rai e San Marino RTV Roberto Sergio, sul futuro della società, meno quella del governo.
O perlomeno mi piacerebbe sapere se ha una visione, visto che svendita della frequenza a parte , il 2026 si avvicina, nulla si è mosso in via J. F. Kennedy.