Osservatorio della Fauna Selvatica, il punto sulla gestione del lupo a San Marino

da | 10 Dic 2025

Nell’aggiornamento diffuso dall’Osservatorio della Fauna Selvatica, organismo presieduto e coordinato dal Segretario di Stato per il Territorio, vengono delineati i principali elementi del confronto tecnico avvenuto nella seduta più recente, dedicata alla presenza del lupo nel territorio sammarinese. Il comunicato riferisce che l’attenzione si è concentrata sui modelli di gestione, alla luce delle numerose segnalazioni giunte nelle ultime settimane e delle preoccupazioni manifestate dalla cittadinanza.

L’Osservatorio sottolinea che “il monitoraggio realizzato dal Centro Naturalistico Sammarinese risulta puntuale, costante e basato su metodi scientificamente riconosciuti”. Viene ricordato che la presenza del lupo è seguita da anni in modo sistematico dall’Amministrazione, secondo criteri tecnici allineati agli standard internazionali. Nel documento si precisa inoltre che “ad oggi non si registrano aumenti numerici della popolazione di lupi rispetto agli anni precedenti”, elemento ritenuto significativo per comprendere l’attuale quadro faunistico.

L’organo, composto da rappresentanti dell’Amministrazione, del mondo venatorio, delle associazioni ambientaliste e animaliste e dell’agricoltura, invita i cittadini ad adottare “comportamenti improntati a prudenza, prevenzione e collaborazione”, definiti aspetti necessari per una gestione equilibrata della fauna selvatica, in particolare dei grandi carnivori.

Per garantire un’informazione più ampia e accurata, verrà avviata una campagna divulgativa dedicata “allo stato attuale della presenza del lupo a San Marino; alle modalità di monitoraggio utilizzate dagli organismi tecnici; ai comportamenti corretti da adottare, in particolare per la gestione degli animali domestici e delle situazioni a rischio”. L’obiettivo, spiegano dall’Osservatorio, è agevolare una conoscenza chiara dei fenomeni e ridurre incertezze o percezioni distorte.

Nella stessa seduta è stata condivisa l’esigenza di potenziare gli strumenti di raccolta dati e risposta sul territorio. A questo proposito, il comunicato annuncia l’attivazione di “un numero di emergenza per segnalazioni immediate di avvistamenti”, l’aumento delle attività di fototrappolaggio nelle aree sensibili e l’introduzione della tecnica del “wolf howling, che prevede l’emissione controllata di ululati artificiali per la localizzazione acustica dei branchi”. Questi strumenti, viene spiegato, consentiranno una più precisa categorizzazione dei comportamenti e una definizione puntuale delle eventuali misure da adottare.

Nel caso emergessero situazioni problematiche, le azioni previste saranno quelle contemplate dall’articolo 7 della Legge 137/2021 – Protezione della Fauna Selvatica, che disciplina interventi a tutela delle colture, del bestiame e dell’ambiente, oltre che della flora e della fauna autoctone. Le attività delineate si inseriscono, precisa l’Osservatorio, in continuità con le pratiche dei territori limitrofi, con i quali è attivo un confronto tecnico finalizzato a “strategie omogenee ed efficaci nella gestione del grande carnivoro”.

L’Osservatorio annuncia inoltre che sarà predisposto, in tempi brevi, un regolamento specifico per l’installazione di recinzioni protettive destinate a mitigare il rischio di predazione sugli animali allevati. Il documento ribadisce come “informazione, comunicazione e dati scientifici costituiscano gli strumenti fondamentali per una gestione equilibrata e sostenibile della fauna selvatica”.

La nota si chiude con un richiamo al ruolo dei cittadini, ai quali viene chiesto di adottare comportamenti corretti nella gestione degli animali domestici e di contribuire, con responsabilità, a “garantire una convivenza sicura e consapevole con il lupo sul territorio della Repubblica”.

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