OSLA e Ordine degli Avvocati: “Il dibattito sulla riforma IGR sia basato sulla verità, non su etichette ideologiche”

da | 17 Ott 2025

L’Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori (OSLA), insieme all’Ordine degli Avvocati e dei Notai, interviene sul dibattito relativo alla riforma dell’Imposta Generale sui Redditi, dichiarando pieno sostegno alla linea già assunta dalla Commissione Nazionale delle Libere Professioni (CNLP).

Le associazioni firmatarie richiamano la necessità di riportare il confronto entro i binari della correttezza e dell’equilibrio.

«Il dibattito può essere anche duro ma deve basarsi sulla verità. Imprese e lavoratori autonomi non possono essere descritti come evasori o come bancomat per le casse pubbliche», si legge nella nota congiunta.

Secondo OSLA e Ordine degli Avvocati, il confronto politico e istituzionale non può ridursi a una contrapposizione tra “buoni” e “cattivi”, né trasformare alcune categorie economiche nel capro espiatorio del risanamento fiscale.

«Le piccole e medie attività, i commercianti e i professionisti rappresentano una parte vitale della Repubblica di San Marino: creano valore, occupazione e sostengono il sistema economico del Paese».

Il principio di equità fiscale, sottolineano le associazioni, deve valere per l’intera collettività.

«Non può essere solo una parte a stabilire chi sono gli onesti e fare la morale agli altri: la fedeltà tributaria riguarda tutti i contribuenti, senza distinzioni».

Per questo, viene invocato un modello di riforma che non concentri il peso fiscale sempre sulle stesse figure.

«È necessario un approccio più equo e trasparente, che preveda controlli e contributi da parte di tutti, evitando di colpire sempre le stesse categorie. Solo così sarà possibile costruire un sistema fiscale sostenibile e giusto, capace di tutelare realmente il lavoro, le imprese e l’intera comunità sammarinese».

OSLA conclude ricordando che ogni cambiamento normativo deve rispettare la dignità e il ruolo delle categorie produttive.

«L’equità di cui tanto si parla deve essere ricercata e raggiunta nel rispetto anche della categoria che rappresentiamo. Resta per noi fondamentale garantire la parità di trattamento tra tutti i lavoratori, evitando di creare dipendenti di “serie A” e “serie B” all’interno delle stesse realtà produttive».

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