Con l’ordinanza n.15/2025, firmata dal Capo della Protezione Civile Pietro Falcioni, la Repubblica di San Marino stabilisce le misure urgenti per lo sgombero dell’area identificata catastalmente al Foglio 3, Particella 230, in località Galazzano. Il provvedimento, pubblicato il 5 dicembre, si fonda sulle norme che attribuiscono al Servizio di Protezione Civile la facoltà di intervenire in presenza di situazioni potenzialmente pericolose per la collettività.
Nel testo viene richiamata la “criticità rilevata nell’area […] ove risultano presenti da diversi anni veicoli in stato di abbandono e di evidente degrado”, elemento che secondo gli uffici competenti costituisce un rischio concreto sotto il profilo dell’incendio e delle possibili ricadute sulle matrici ambientali. Il sopralluogo del 2 dicembre, condotto congiuntamente da Protezione Civile, URAT, UPAV e AASS, ha confermato la necessità di procedere con urgenza.
Dopo il via libera espresso dal Coordinamento per la Protezione Civile nella seduta del 3 dicembre, l’ordinanza stabilisce lo “sgombero del piazzale (F.3, part. 230), di proprietà dell’Ecc.ma Camera, entro il 31 gennaio 2026”, precisando che l’intervento è finalizzato a “eliminare ogni possibile rischio per la pubblica incolumità”. Il documento delinea con precisione l’assegnazione di compiti e responsabilità agli enti coinvolti, insieme alle ditte incaricate.
Viene così avviata la procedura operativa articolata in più fasi. La prima riguarda il censimento dei veicoli presenti, affidato all’URAT con il supporto di UPAV e AASS. Le autorità provvederanno alle notifiche ai proprietari e all’eventuale applicazione delle sanzioni previste dal Decreto Delegato 27 aprile 2012 n.44 “Codice Ambientale”.
La rimozione dei mezzi è affidata a due aziende sammarinesi autorizzate: Igiene Ambientale Management S.r.l. ed Ecologia Sammarinese S.r.l., incaricate di “procedere allo sgombero integrale dell’area entro il 31 gennaio 2026”. Tutte le operazioni dovranno essere svolte “a titolo non oneroso, secondo gli accordi già intercorsi tra le parti”, con obbligo di documentare le condizioni di sicurezza. I mezzi rimossi resteranno in carico alle imprese, che dovranno seguire le procedure di tracciabilità dei rifiuti previste dalla normativa, indicando nei documenti di trasporto l’Eccellentissima Camera come produttore.
Le operazioni materiali di prelievo dei veicoli dovranno svolgersi alla presenza della Sezione Antincendio della Polizia Civile e del personale UPAV, con funzione di controllo dei rischi e di gestione di eventuali criticità ambientali. Durante lo sgombero, Gendarmeria e Guardia di Rocca garantiranno il presidio dell’area, mentre l’AASLP provvederà a interdine gli accessi tramite transenne o dispositivi equivalenti, rimovibili esclusivamente dal personale autorizzato.
Al termine delle rimozioni, spetterà all’UPAV effettuare verifiche ambientali e disporre, se necessarie, le attività di bonifica. L’ordinanza prevede inoltre la successiva installazione di sistemi di videosorveglianza per prevenire nuovi episodi di abbandono e garantire un controllo continuativo del sito. Alla Protezione Civile è assegnato il compito di fornire alle ditte incaricate il supporto logistico necessario.
Il provvedimento introduce anche una specifica autorizzazione affinché le imprese incaricate possano procedere alla rottamazione dei veicoli rimossi. In particolare, “la presente ordinanza autorizza le imprese di smaltimento rifiuti sopra individuate alla rottamazione dei veicoli asportati e autorizza la Carrozzeria Menicucci S.r.l. alla rottamazione dei veicoli dalla stessa custoditi e per i quali non sia stato formalizzato decreto di definitiva confisca o di devoluzione all’Erario”.
Gli enti coinvolti sono tenuti ad attenersi puntualmente agli adempimenti previsti, secondo quanto concordato in sede di coordinamento. Il documento chiarisce infine che l’ordinanza è trasmessa alle Forze dell’Ordine, agli uffici competenti e alle imprese incaricate, ed è resa pubblica tramite affissione ad valvas.
Con questo provvedimento, la Protezione Civile interviene su un’area ritenuta da tempo problematica, definendo un percorso operativo vincolante e finalizzato alla tutela della sicurezza e del decoro del territorio.




