“Più trasparenza, criteri chiari e tempi certi: San Marino si dota di uno strumento moderno e imparziale”
Stop a trattative opache e percorsi burocratici incerti: San Marino cambia passo nella gestione del patrimonio pubblico con un nuovo Regolamento pensato per garantire chiarezza, imparzialità e tempi certi nelle richieste di acquisto o permuta di piccoli appezzamenti di terreno statale. Frutto del lavoro della Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e l’Agricoltura, il provvedimento introduce per la prima volta una procedura unificata e strutturata, che cancella definitivamente la frammentarietà delle prassi passate e alza il livello di trasparenza.
La novità interessa soprattutto le richieste su porzioni fino a 150 mq, spesso adiacenti a proprietà private, con domande digitali, una Commissione Tecnica Unica per valutare ogni istanza, e una chiara distinzione tra ambiti alienabili e aree tutelate. Una scelta che punta a rafforzare la fiducia nelle istituzioni, dando a tutti i cittadini regole uguali e accesso trasparente a beni pubblici finora gestiti con criteri poco chiari.
Un nuovo strumento normativo per una gestione più ordinata, trasparente ed efficiente del patrimonio pubblico. È stato presentato il nuovo Regolamento per la vendita e la permuta di porzioni di terreno di proprietà dello Stato, voluto e proposto dalla Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e l’Agricoltura, che introduce regole chiare e uguali per tutti, con una procedura unica, trasparente e tecnicamente strutturata.
Il nuovo Regolamento disciplina in maniera precisa e dettagliata le richieste di acquisto o permuta di piccole porzioni di terreno pubblico, fino a 150 mq, solitamente adiacenti a proprietà private o oggetto di regolarizzazione catastale. Un ambito delicato e spesso fonte di lungaggini burocratiche, che oggi trova finalmente un percorso definito.
Due saranno le finestre temporali annuali per presentare domanda: entro il 15 aprile e il 15 ottobre, utilizzando i moduli ufficiali disponibili online sul sito della Segreteria di Stato per il Territorio. Le richieste potranno essere inviate anche in formato digitale, allegando la documentazione richiesta – tra cui planimetria, riferimenti catastali e fotografie dell’area.
A valutare ogni istanza sarà una Commissione Tecnica Unica, composta da rappresentanti di sette uffici tecnici e della Segreteria di Stato, con il compito di garantire uniformità di giudizio, oggettività e trasparenza. Ogni pratica sarà istruita con accurate perizie tecniche, pareri formali e confronto con le Giunte di Castello coinvolte.
In caso di più richieste per una stessa area, si procederà – laddove possibile – a una ripartizione equa, mantenendo al centro il principio di interesse pubblico. Tutte le domande accolte o respinte saranno condivise con i Gruppi Consiliari, in un’ottica di partecipazione e responsabilità istituzionale.
L’ultima parola, infine, spetterà al Congresso di Stato e al Consiglio Grande e Generale, che delibereranno rispettivamente l’autorizzazione e l’approvazione finale dell’atto, secondo le normative vigenti. L’atto di compravendita o permuta sarà poi perfezionato con atto notarile, a carico del richiedente.
“Con questo Regolamento vogliamo dare un segnale chiaro di buona amministrazione, rendendo accessibili a tutti le stesse opportunità con regole certe e condivise. Si tratta di uno strumento che coniuga trasparenza, responsabilità e rispetto per il territorio” – ha dichiarato il Segretario di Stato Matteo Ciacci – “Vogliamo superare la frammentarietà delle prassi del passato e dare ai cittadini una cornice normativa chiara, moderna e giusta.”
Il Regolamento esclude espressamente la possibilità di vendita o permuta per terreni destinati a verde pubblico, aree archeologiche, zone ex ferroviarie, aree artigianali, industriali e residenziali, tutelando così gli ambiti di interesse collettivo e paesaggistico.
Con l’introduzione di questo nuovo impianto normativo, la Repubblica di San Marino compie un ulteriore passo avanti nella modernizzazione delle sue procedure amministrative, in linea con i principi di legalità, efficienza e trasparenza.