Natalità in lieve ripresa ma ancora lontana dai livelli di equilibrio: il Segretario Canti presenta i nuovi dati su nascite, lavoro e fragilità sociali

da | 10 Nov 2025

Si è svolta questa mattina una seduta congiunta della Commissione Consiliare Permanente Affari Costituzionali ed Istituzionali; Pubblica Amministrazione; Affari Interni, Protezione Civile, Rapporti con le Giunte di Castello; Giustizia; Istruzione, Cultura, Beni Culturali, Università e Ricerca Scientifica; Commissione Consiliare Permanente Igiene e Sanità, Previdenza e Sicurezza Sociale, Politiche Sociali, Sport; Territorio, Ambiente e Agricoltura.

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La seduta si apre con il comma “comunicazioni” nel corso del quale vengono affrontate varie tematiche.
Il commissario Matteo Casali (Repubblica Futura) apre i lavori chiedendo un rendiconto sull’efficacia della Legge 64/2025 sugli interventi straordinari per l’emergenza casa. Sostiene che, a oltre sei mesi dall’entrata in vigore, non si registrano risultati tangibili, soprattutto sul mercato delle locazioni. Passa poi al tema dei rifiuti, denunciando l’assenza di aggiornamenti sul piano. Carlotta Andruccioli (Domani – Motus Liberi) interviene sul tema della scuola e del reclutamento degli insegnanti, criticando il ricorso al concorso. Lamenta inoltre la scarsa condivisione delle bozze normative con l’opposizione e chiede un maggiore coinvolgimento nelle decisioni. Emanuele Santi (Rete) riporta l’attenzione sulla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza e chiede che la Commissione venga convocata al più presto per discuterne. Sul fronte dell’ISS, denuncia un incremento di spesa di oltre dieci milioni di euro in un solo anno e definisce “fuori controllo” la gestione economica dell’Istituto. Maria Katia Savoretti (RF) si unisce alle critiche sull’assenza di comunicazione da parte della Segreteria alla scuola. Ricorda poi che il Consiglio aveva impegnato il governo a presentare entro ottobre un rapporto sulla fibromialgia, sollecitandone la consegna. Guerrino Zanotti (Libera) invita a non interpretare le osservazioni sull’ISS come richieste di tagli, ma come sollecitazioni a usare meglio le risorse. Sul piano previdenziale, sollecita una riforma del Fondiss, ritenendo necessario rafforzare la pensione integrativa per garantire la sostenibilità del sistema futuro. Aida Maria Adele Selva (PDCS) conferma che la relazione sull’IVG è stata trasmessa a tutti i commissari a luglio e precisa che nel 2023 le interruzioni volontarie di gravidanza sono state 18 e nel 2024 sono state 22. Conferma inoltre che la relazione sulla fibromialgia è pronta e che la discussione sul bilancio ISS dovrà considerare anche l’aumento dei casi oncologici e delle patologie croniche. Giovanni Zonzini (Rete) analizza i dati di bilancio dell’ISS, sostenendo che la crescita di spesa non deriva solo da farmaci o cure costose, ma anche da un incremento consistente delle spese amministrative e gestionali. Il Segretario di Stato Stefano Canti, intervenendo in chiusura, conferma che la relazione sull’interruzione volontaria di gravidanza è stata regolarmente distribuita e aggiornata con i dati del 2023 e del 2024. Riguardo alla previdenza, spiega che il governo è in fase avanzata di redazione di una relazione complessiva sul sistema pensionistico. In questi mesi — riferisce — sono stati condotti incontri con il Fondiss e con il Consiglio di Previdenza dell’ISS. È stato inoltre incaricato un consulente esterno per la proposta di modifica della legge sul Fondiss. Canti ribadisce infine la propria disponibilità a riferire in Commissione non appena la relazione sarà completata, per condividere con la politica il percorso di aggiornamento del sistema pensionistico.
Al comma 2 è in programma il Riferimento del Segretario di Stato con delega alla Famiglia sull’avanzamento degli interventi posti in essere a sostegno della natalità.

Il Segretario di Stato Stefano Canti premette che la relazione odierna integra quella del 27 marzo 2025 con un aggiornamento analitico dei dati su infertilità, natalità, nuzialità, separazioni, occupazione, fruizione dei congedi parentali e interruzioni volontarie di gravidanza. Sul monitoraggio delle nascite, riferisce che nei primi dieci mesi del 2025 si registrano 135 nati, cioè 18 in più rispetto allo stesso periodo del 2024; lo considera un segnale positivo ma non risolutivo. Colloca il dato in un quadro di declino decennale della natalità, che passa da 9,6 nati per mille abitanti nel 2014 a 4,24 per mille oggi. Sul lavoro e la fecondità, comunica per la prima volta una stima distinta per settore: il tasso di fecondità delle lavoratrici dipendenti è 0,77 figli per donna nel pubblico e 0,93 nel privato, a fronte di un 0,82 nazionale. Aggiunge che nel 2024 i congedi parentali coinvolgono 344 madri e 6 padri, dato che a suo avviso indica la necessità di rafforzare strumenti e cultura della condivisione del lavoro di cura. Sul fronte delle fragilità sociali, riporta che secondo Caritas sono 63 le famiglie residenti assistite ogni mese, in aumento rispetto alle 51 di pochi mesi fa; annuncia un tavolo di approfondimento con Caritas per individuarne le cause e valutare correttivi normativi mirati. Comunica l’organizzazione di un convegno nazionale per lunedì 24 novembre 2025 al Kursaal (“Custodire il presente per costruire il futuro”). Rispetto al quadro normativo, chiarisce che in Commissione arriva una bozza di riforma della Legge 129/2022, redatta alla luce del confronto con parti sociali, economiche e ISS; precisa che il testo è aperto ai contributi politici. A corredo, deposita una relazione integrativa del Congresso sugli incentivi in vigore e un documento riepilogativo delle misure economiche richieste dalle famiglie.

Matteo Casali (RF) apprezza il lavoro presentato ma lo definisce “un work in progress”. Ritiene che manchi una cabina di regia capace di coordinare le politiche su lavoro, casa e scuola, “oggi portate avanti in modo scoordinato”. Indica le retribuzioni basse, l’inefficacia del provvedimento casa e l’assenza di un indirizzo chiaro sulla scuola come ostacoli principali. Carlotta Andruccioli (D-ML) invita ad analizzare più a fondo la composizione delle nascite, ricordando che “l’età media della madre al primo figlio è 32,9 anni”. Nota un calo dei matrimoni e una fecondità più alta nel privato rispetto al pubblico, e sottolinea come i congedi parentali restino quasi esclusivo appannaggio delle donne. Confronta San Marino con altri Paesi europei, evidenziando che “con 0,82 figli per donna abbiamo uno dei tassi più bassi d’Europa”. Chiede politiche strutturali di conciliazione lavoro-famiglia e un impegno anche culturale nel valorizzare la genitorialità.

Giovanni Zonzini (Rete) collega il calo delle nascite a “cambiamenti macroeconomici, soprattutto quelli che incidono sulle differenze tra generazioni e che, di conseguenza, generano conflitti tra i generi”. Sostiene che occorra agire su due fronti: una gestione ragionevole dei flussi migratori e una maggiore parità nella genitorialità, attraverso l’allungamento del congedo di paternità. Guerrino Zanotti (Libera) ritiene che le famiglie non rinuncino ai figli per egoismo, ma per “sfiducia, mancanza di visione del futuro”. Indica la necessità di rendere il lavoro più sicuro e flessibile, l’accesso alla casa più agevole, e di costruire un welfare che riconosca pienamente il ruolo sociale delle donne. Concorda con Zonzini sulla parità nei congedi e propone di favorire l’ingresso di famiglie giovani nel Paese. “Esiste un istituto che prevede la possibilità di riconoscere fino a venti residenze all’anno a lavoratori frontalieri che lavorano a San Marino da almeno quindici anni. Perché non pensare di trasformare questa tipologia di residenza rivolgendola a lavoratori frontalieri che lavorano a San Marino da almeno cinque anni?”
Francesca Civerchia (PDCS) ringrazia il Segretario per aver portato in aula “questo tema così importante”, che definisce “una vera e propria sfida sociale, economica e soprattutto culturale”. Valuta positivamente la parità dei congedi parentali, “perché la genitorialità non è una questione di genere ma una responsabilità condivisa”. Insiste infine sulla necessità di superare “un patriarcato che ancora oggi nella nostra società esiste ed è preponderante e prepotente”.

Vladimiro Selva (Libera) considera la riduzione delle nascite “una tendenza universale”, spiegando che “probabilmente è naturale che ci sia un contenimento”. Ricorda che la legge del 2022 sui congedi paritari “ci ha fatto fare un passo avanti importante sia nell’accesso al lavoro sia sul piano culturale”. Evidenzia però che oggi “chi fa un figlio sa che, bene che vada, fino ai 25 anni è tutto a carico proprio” e invita a mettere in campo politiche per “dare davvero a tutti la libertà di decidere di tenere il proprio figlio”, assicurando casa, lavoro e reddito. Mirko Dolcini (D-ML) ritiene che gli interventi a sostegno della famiglia “probabilmente richiedano misure più coraggiose”. Cita i dati della Caritas, che “denuncia un aumento fino a 63 famiglie che si rivolgono ad essa”. Propone di puntare su asili e scuole gratuiti, e su residenze facilitate per giovani coppie provenienti da regioni vicine. “San Marino deve diventare una città per bambini — afferma — un’isola felice per le giovani coppie.” Miriam Farinelli (RF) si sofferma sull’articolo 17 della legge 129 del 2022 sulla procreazione medicalmente assistita, definendolo “un tema particolare, sensibile, con molte sfaccettature”. Giulia Muratori (Libera) ritiene che “non sono i bonus a cambiare la tendenza dell’inverno demografico, ma il sistema nel suo complesso”. Afferma che oggi “i giovani chiedono sempre più tempo ai colloqui di lavoro, più che lo stipendio”, e che la vera sfida è la conciliazione tra vita e lavoro. Propone congedi paritari, lavoro agile e flessibilità anche nel settore privato, e invita a rafforzare il ruolo educativo della scuola, “uscendo dal retaggio per cui la scuola è un parcheggio per i figli”. Luca Lazzari (PSD) evidenzia che “per mantenere costante una popolazione serve un tasso di fecondità attorno a 2,1 figli per donna”, mentre “il nostro tasso è 0,8”.

Afferma che “ogni anno accumuliamo un pezzo di declino demografico” e che non è colpa dei giovani o delle donne, ma “della politica, se non cambia le condizioni concrete che rendono possibile o impossibile avere figli”. Propone due azioni: “sostenere molto di più le famiglie che ci sono” e “aprire con intelligenza a famiglie che vogliono mettere radici qui, come i frontalieri”. Aida Maria Adele Selva (PDCS) ringrazia il Segretario e sottolinea che “finché non si concilieranno le politiche del mondo del lavoro con le esigenze della famiglia, il problema rimarrà”. Richiama il tema del tempo, definendolo “il fattore decisivo”, e chiede strumenti flessibili come i permessi a ore. Ricorda che la responsabilità è anche “individuale e collettiva” e invita a riflettere sulla “distribuzione sbagliata delle risorse”, che penalizza molte famiglie.

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