Il Consiglio d’Europa si prepara a una nuova missione di monitoraggio elettorale in Asia centrale. Il Bureau dell’Assemblea Parlamentare ha infatti istituito una Commissione Ad Hoc incaricata di seguire da vicino le elezioni parlamentari del Kirghizistan, previste dal 28 novembre al 1° dicembre. La decisione è stata assunta in un quadro politico nazionale complesso, segnato da recenti riforme amministrative e da tensioni interne.
Nel comunicato diffuso si precisa che il Bureau ha istituito “una Commissione Ad Hoc, composta da 11 membri facenti parte dei differenti Gruppi Politici rappresentati in seno all’Assemblea stessa, per la partecipazione alla Missione di Monitoraggio delle Elezioni Parlamentari in Kirghizistan, che si terrà dal 28 novembre al 1° dicembre p.v.”. La delegazione europea seguirà quindi sul campo le fasi preliminari e lo svolgimento della consultazione elettorale, con particolare attenzione alla trasparenza delle procedure.
All’interno della Commissione sarà presente anche un rappresentante sammarinese. Nel comunicato viene infatti specificato che “tra i Commissari, parteciperà a Bishkek in qualità di osservatore di queste elezioni, che si terranno domenica 30 novembre, il Consigliere Gerardo Giovagnoli, Capo della Delegazione Consiliare Sammarinese presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.” La sua presenza rientra nelle attività istituzionali di monitoraggio svolte regolarmente dall’Assemblea Parlamentare nei Paesi membri e partner.
Il contesto in cui si svolgerà il voto è tuttavia segnato da elementi di criticità. Le elezioni anticipate arrivano “per la prima volta dopo la ridefinizione dei confini dei comuni rurali (aiyl aimaks) e delle città”, una riforma amministrativa che, come riporta il comunicato, “gli osservatori valutato criticamente per il rischio della creazione di un disallineamento tra la rappresentanza parlamentare e le unità amministrative di nuova strutturazione.” A questo scenario si aggiunge un clima interno teso, alimentato dalle recenti notizie “dell’arresto di diversi leader politici accusati di preparare una insurrezione post elezioni, accuse che sono state smentite dagli accusati stessi e dai loro sostenitori.”
La missione dell’Assemblea Parlamentare non si limiterà alla sola giornata elettorale. La nota spiega che “la Missione di Monitoraggio prevede una prima fase preparatoria, ovvero un briefing parlamentare congiunto che si terrà qualche giorno prima della data delle Elezioni, oltre alle procedure di osservazione riguardanti lo svolgimento della campagna elettorale.” Nel corso di questa fase preliminare i membri della Commissione raccoglieranno informazioni sul contesto politico e sul quadro normativo del voto.
Successivamente, i Commissari seguiranno da vicino le diverse procedure del processo elettorale, con riferimento soprattutto al regolare funzionamento dei seggi. Come indicato nel testo, “nella fase successiva i Commissari valuteranno le procedure elettorali con particolare attenzione all’apertura, alla votazione, alla chiusura e al conteggio dei voti.” È un metodo standard nelle missioni dell’APCE, pensato per garantire una valutazione puntuale e documentata.
La missione si concluderà con gli incontri finali e la conferenza stampa. Il comunicato infatti ricorda che “il giorno seguente alle Elezioni si svolgerà un de-briefing e a conclusione, una conferenza stampa di fine lavori.” Sarà in quell’occasione che la delegazione condividerà le prime valutazioni sullo svolgimento del voto, offrendo un quadro generale sulle condizioni democratiche in cui si sono tenute le elezioni in Kirghizistan.
