Alla Festa dell’Amicizia 2025 è arrivata una presa di posizione netta da parte del sindacato. Nel corso del dibattito sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, Enzo Merlini, segretario generale della CSDL, ha aperto alla possibilità di un referendum, ma con una precisazione fondamentale: non prima, bensì dopo aver valutato a fondo i contenuti e gli effetti concreti dell’intesa.
“Noi siamo favorevoli al referendum, ma per tutt’altre ragioni rispetto a chi oggi lo chiede in chiave polemica”, ha spiegato Merlini, ricordando che un passaggio di questa portata non può essere ridotto a slogan o voti “sulla pancia”. “Il referendum non potrà essere preventivo, perché significherebbe decidere senza consapevolezza. Bisogna votare conoscendo bene la scelta e le prospettive che essa comporta”.
Il sindacato, quindi, non si limita a rivendicare la consultazione popolare come esercizio di democrazia diretta, ma la immagina come un rafforzamento politico-istituzionale: “Un conto è ratificare l’accordo a larga maggioranza in Consiglio Grande e Generale, un altro è avere anche il vaglio popolare: questo darebbe più forza a chi, domani, dovrà rappresentare San Marino in Europa”.
Merlini ha infine chiarito che l’obiettivo del sindacato non è la semplice formalità del voto: “Noi non diciamo né sì né no. Diciamo: facciamo il referendum per votare sì”.