In un’ottica cerchio-bottista il Consiglio ha respinto quasi tutte le istanze sulla caccia.
Il governo ha parlato di una situazione in essere equilibrata da non modificare; ma nell’Osservatorio sulla fauna selvatica (organismo che redige il calendario venatorio) i cacciatori continueranno ad essere il doppio rispetto agli ambientalisti; la federazione caccia continuerà ad avere sede e utenze pagate dal bilancio pubblico nonché due funzionari distaccati dalla pa.
L’unico spiraglio di apertura alle istanze a difesa della fauna selvatica e alla fruizione in sicurezza degli ambienti naturali si è visto sulla braccata. Non aveva davvero senso, specie dopo l’incidente di gennaio, consentire ancora questo tipo di caccia al cinghiale particolarmente cruento in un territorio densamente urbanizzato, e per fortuna l’istanza è stata approvata superando il parere a sfavore del governo.
Purtroppo la federazione caccia continuerà ad essere, situazione più unica che rara, nel Comitato Olimpico e pazienza se l’avversario in questo “sport” viene ammazzato.
Vanessa Muratori