“Apprendiamo con estrema soddisfazione dell’approvazione a grande maggioranza da parte del Consiglio Grande e Generale dell’Istanza d’Arengo che chiedeva di non effettuare più nel nostro territorio la caccia in braccata al cinghiale, data la pericolosità di questa modalità di contenimento dei cinghiali e per la crudeltà che tale pratica comporta. L’Istanza non è stata promossa dall’APAS ma da alcuni cittadini, che evidentemente sono rimasti scioccati da quanto accaduto lo scorso 19 Gennaio a Domagnano, nella vergognosa braccata, in cui i partecipanti hanno ostentato fra urla e risa i cadaveri di una trentina di animali barbaramente trucidati, tra cui femmine gravide e cuccioli e, dove addirittura alcuni proiettili hanno raggiunto e oltrepassato le finestre di un’abitazione.
Naturalmente ai cittadini promotori di tale Istanza va il plauso e completo riconoscimento dell’APAS per avere portato all’attenzione del nostro Parlamento, una questione annosa che continuamente in sede di Osservatorio abbiamo contrastato, fino dal primo decreto di caccia in braccata al cinghiale, risalente al 2010. Allo stesso modo va il nostro ringraziamento ai Consiglieri intervenuti a favore dell’Istanza, che hanno portato ragioni non solo legate alla sicurezza dei cittadini, ma anche al rispetto della vita degli animali, riconosciuti come esseri senzienti, con una propria vita di relazione complessa e organizzata che l’uomo non ha diritto di calpestare impunemente.
L’APAS a seguito della tragica braccata del 19 Gennaio scorso, aveva rivolto espressa richiesta alla Segreteria al Territorio, affinché riunisse quanto prima l’Osservatorio della Fauna Selvatica e relativi Habitat, per dibattere sull’accaduto e per evidenziare, come sempre fatto, che la caccia in braccata a San Marino risulta essere una pratica del tutto inadeguata, cruenta e pericolosa e che come tale doveva essere abolita. Purtroppo l’Osservatorio nell’imminente non è stato riunito, quindi non si è potuto dibattere in quella sede l’accaduto e la nostra richiesta di abolire le braccate al cinghiale è rimasta inascoltata. Il ruolo del rappresentante delle Associazioni animaliste e ambientaliste in Osservatorio, per quanto numericamente in minoranza rispetto alla componente venatoria, risulta importante per assicurare il rispetto delle norme di tutela della fauna selvatica e per condividere obiettivi comuni di salvaguardia degli ecosistemi. Ringraziamo dunque che tale ruolo sia stato ampiamente riconosciuto dal Consiglio Grande e Generale. L’APAS confida che la Segreteria al Territorio tramite la competente Commissione consigliare dia piena attuazione all’Istanza in oggetto, che auspichiamo non resti lettera morta come purtroppo le numerose istanze approvate e dimenticate nei cassetti.